Basilicata

Rinascita Scott, la Cassazione annulla l’ordine di carcerazione di Cracolici

La Cassazione annulla l’ordine di carcerazione di Cracolici: possibile effetto domino sul processo Rinascita-Scott. L’imputato, ritenuto esponente della ‘ndrina di Maierato, torna in libertà dopo il ricorso dei legali Rotundo e Galati. La Suprema Corte stabilisce che la pena non è ancora esecutiva, aprendo la strada a numerosi ricorsi e potenziali scarcerazioni.


VIBO VALENTIA – Un pronunciamento, quello della Suprema Corte di Cassazione, che potrebbe clamorosamente aprire la strada ad una lunga serie di scarcerazioni di imputati sottoposti a misura cautelare nell’ambito del processo Rinascita-Scott.  

I giudici di legittimità hanno infatti ha accolto la richiesta degli avvocati Sergio Rotundo e Antonio Galati, annullando senza rinvio l’ordine di carcerazione emesso nei confronti di Domenico Cracolici, ritenuto esponente dell’omonima ‘ndrina di Maierato, e dichiarando la non esecutività della sentenza d’appello, con conseguente immediata scarcerazione dell’imputato.

La decisione nasce dal ricorso presentato dai due legali, dopo che la Suprema Corte aveva già annullato con rinvio la condanna inflitta a Cracolici limitatamente alla rideterminazione della pena, eliminando l’aggravante legata al finanziamento di attività economiche con proventi illeciti. Il ricorso richiama anche recenti pronunce della Suprema Corte, tra cui una sentenza della Prima sezione penale del 2024, che ribadiscono come i principi delle Sezioni Unite non possano essere applicati automaticamente, ma vadano valutati caso per caso, a partire dal contenuto concreto del dispositivo di annullamento.

RILEVANTE LA SENTENZA DELLE SEZIONI UNITE

Particolare rilievo dato a un passaggio della stessa sentenza delle Sezioni Unite, secondo cui una pena si può considerare eseguibile solo se “completa” e “certa”, ossia non suscettibile di modifiche all’esito del giudizio di rinvio e non ricostruibile attraverso ipotesi o ragionamenti astratti. Una condizione che, secondo la difesa, non ricorrerebbe nel caso di Cracolici, proprio perché la pena è ancora oggetto di rideterminazione da parte del giudice di merito.

Nonostante ciò, la Corte d’Appello di Catanzaro aveva disposto l’esecuzione della pena calcolandola in forma autonoma, rigettando anche l’incidente di esecuzione proposto dalla difesa, ma adesso la Cassazione ha invece stabilito che la sentenza non fosse esecutiva e adesso questa decisione potrebbe provocare il deposito di numerosi ricorsi e incidenti di esecuzione da parte di altri condannati che chiederanno la scarcerazione.

Nello specifico, a maggio scorso, la Suprema Corte, oltre a Cracolici, aveva annullato senza rinvio per l’aggravante ex art. 416-bis, comma 6 c.p. (reimpiego dei proventi ritenuti dall’accusa illeciti), in ordine al reato associativo per i seguenti imputati: Raffaele Antonio Giuseppe Barba, Paolo Carchedi, Carmelo Chiarella, Filippo Di Miceli, Michele Dominello, Nazzareno Franzè, Francesco Gallone, Sergio Gentile, Gregorio Giofrè, Giuseppe Lopreiato, Domenico Macrì, Luciano Macrì, Domenico Pardea, Francesco Antonio Pardea, Michele Pugliese Carcheri, Salvatore Morgese, Filippo Orecchio, Pasquale Gallone, ritenuto braccio destro del boss Luigi Mancuso, Domenico Camillò, Carmelo Salvatore D’Andrea, Giovanni Claudio D’Andrea, Nicola Lo Bianco, Salvatore Lo Bianco, Domenico Prestia e rinvio per rideterminazione della pena, Gregorio Niglia , Luca Belsito


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