raccolte 12mila firme nelle Marche. Il caso di un medico con 2mila mutuati reperibile solo di mattina
La CIA – Agricoltori Italiani Marche ha mantenuto la promessa. Dopo mesi di campagne informative, banchetti e ascolto sul territorio, l’Associazione ha raccolto oltre 12 mila firme per mandare un segnale all’Assemblea Legislativa delle Marche.
«Il messaggio è forte e chiaro, la gente è stanca di questa sanità delle liste d’attesa infinite, dei telefoni che squillano a vuoto, delle visite praticamente solo a pagamento, dei medici di base oberati di pazienti – ha dichiarato Nevio Lavagnoli, Presidente Anp Cia Marche – non c’è colore politico in questa raccolta firme, ci rivolgiamo a tutte le forze in gioco, di ogni colore, perché la sanità è di tutti. Chiediamo risposte concrete su questi problemi».
Firme portate al presidente Latini
Le firme, per la precisione 12.392, sono state messe nelle mani del Presidente dell’Assemblea legislativa Regionale Dino Latini, a margine di un incontro avvenuto presso la sede del Consiglio in Piazza Cavour, alla presenza di numerosi sostenitori della raccolta firme, tra agricoltori e semplici cittadini.
«Sono qui per ascoltare, ma soprattutto per agire su un tema fondamentale – ha dichiarato Latini – occorre concertazione per una sanità più distrettuale, più vicina alle persone, alcuni miglioramenti si intravedono in questi mesi ma non basta». Latini ha preso l’impegno di portare le firme all’attenzione dell’assise, a Palazzo Leopardi, per lavorare a una mozione da portare al voto in aula».
Aree interne, un medico con 2mila mutuati reperibile solo di mattina
«Molti nostri iscritti vivono e lavorano nelle aree interne, vi faccio un esempio: ad Arcevia ci hanno segnalato di un medico che ha 2000 mutuati, reperibile solo la mattina: come si fa? E’ una battaglia della Cia ma la facciamo per tutti per tutti, agricoltori, cittadini, pensionati, giovani – ha precisato Franco Fiori, Vice Presidente Nazionale ANP CIA – le firme vengono da tutte le Marche, dalle aree interne fino alla costa, per dare voce ai tanti associati che venivano nei nostri uffici per lamentarsi del malfunzionamento della sanità. Non vuole essere solo una protesta: è un’iniziativa propositiva e abbraccia tutti, per questo l’abbiamo lanciata insieme ai giovani imprenditori agricoli di AGIA e alla nostra associazione Donne in Campo».