Primo suicidio assistito in Toscana: lo scrittore Pieroni si è auto-somministrato il farmaco letale
CHIUSI – La Toscana registra il suo primo caso di suicidio medicalmente assistito dopo l’approvazione della legge regionale dell’11 febbraio. Daniele Pieroni, scrittore e poeta 64enne affetto da Parkinson dal 2008, è deceduto il 17 maggio a Chiusi, autosomministrandosi un farmaco letale.
La notizia è stata diffusa dall’Associazione Luca Coscioni, che ha supportato Pieroni nel percorso. Il caso rispetta le condizioni della sentenza della Corte Costituzionale “Cappato-Dj Fabo“: Pieroni era capace di autodeterminarsi, aveva una patologia irreversibile con sofferenze intollerabili e dipendeva da trattamenti di sostegno vitale a causa di una grave disfagia. La richiesta formale all’ASL Toscana Sud Est risaliva al 31 agosto 2023. Dopo il via libera ricevuto il 22 aprile, Pieroni ha confermato la sua volontà di procedere a casa, dove ha attivato il dispositivo alla presenza di personale sanitario e dei suoi cari.
La vicenda riapre il dibattito sulla legge toscana, impugnata dal Governo ma ancora in vigore. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha espresso come la legge abbia “colmato un vuoto”, auspicando una norma nazionale. Critiche sono giunte da Pro Vita e Alfredo Antoniozzi (FdI), mentre Forza Italia e i vescovi toscani chiedono un rapido pronunciamento della Consulta e un confronto nazionale. L’Associazione Coscioni ha inoltre rivelato di seguire altre sei persone per l’accesso al suicidio assistito in Italia. Con Daniele Pieroni, salgono a 13 i via libera ottenuti nel paese, di cui 8 hanno portato all’accesso effettivo, tra cui Federico Carboni nel 2022.
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