Lazio

presto 80 camere per studenti

Via di Acqua Bullicante, Roma. È bastato il rombo costante delle ruspe per spazzare via anni di abbandono, degrado e polemiche.

Dell’ex Cinema Impero, un tempo punto di riferimento culturale per il quartiere e poi scheletro fatiscente nel cuore del Municipio V, non resta ormai che polvere. Al suo posto, sorgerà qualcosa di nuovo: un edificio moderno, pensato per accogliere studenti universitari e dare nuova vita alla zona.

I lavori di demolizione sono in fase avanzata: “Ormai sono rimasti solo i plinti da rimuovere,” racconta Alessandro Longobardi, portavoce della proprietà. Le fondamenta dell’ex fabbricato stanno per essere cancellate del tutto, chiudendo così un capitolo lungo e controverso durato più di vent’anni.

Dopo lo stop definitivo del cinema nel 2000, l’edificio era stato abbandonato al suo destino. Occupato abusivamente fino al 2007, si era trasformato in rifugio per senzatetto e in terreno fertile per degrado urbano, tra rifiuti, topi e allarmi igienico-sanitari. I residenti avevano denunciato la situazione più volte, invocando un intervento che finalmente è arrivato.

Ma la rinascita non sarà solo simbolica. Il progetto prevede la realizzazione di un ostello da 80 camere a prezzi calmierati per studenti universitari, con aule di formazione al primo piano destinate alla Stap Brancaccio, accademia di teatro e arti performative. Un’opera che punta non solo a recuperare spazio, ma anche a restituire dignità, cultura e servizi alla zona.

“Il progetto è stato modificato più volte per rispondere alle preoccupazioni dei residenti”, spiega Longobardi. All’inizio, infatti, si temeva la costruzione di un palazzo troppo alto, capace di togliere luce e aria alle case vicine. Oggi, l’edificio che prenderà forma sarà di cinque piani, ridimensionato rispetto alle versioni iniziali.

Il presidente del Municipio V Mauro Caliste ha voluto rassicurare i cittadini: “Finalmente si interviene su un’area rimasta a lungo in mano all’abbandono. Questa riqualificazione era attesa da anni.” I lavori, iniziati ufficialmente in primavera, dovrebbero durare circa 18 mesi.

E così, ciò che per anni è stato simbolo di degrado e promesse non mantenute, si appresta a diventare un motore di rigenerazione urbana, un esempio di come, talvolta, dal crollo di un “impero” possa nascere una nuova città.

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