Pop Sondrio: «L’Ops di Bper non riconosce il reale valore, ma il prezzo è congruo»
Il cda della Popolare di Sondrio «pur considerando congruo il corrispettivo sotto il profilo finanziario, sulla base delle ‘fairness opinion’ di BofA Securities e Morgan Stanley, ritiene che la valorizzazione» della banca da parte di Bper «non riconosca pienamente il reale valore». Così in una nota del board dell’istituto valtellinese, in cui si spiega come, dal suo punto di vista, l’Ops non riconosca «le prospettive di crescita e non è coerente con la natura e le finalità» dell’offerta stessa, «indirizzata a promuovere una rilevante discontinuità con il percorso stand-alone della banca e una conseguente acquisizione del controllo» della Popolare Sondrio».
«Elementi di incertezza»
Secondo il board dell’istituto valtellinese la fusione e l’integrazione tra la Popolare di Sondrio in Bper presenta «elementi di incertezza e rischiosità» e allo stesso tempo «non è stato predisposto da parte di Bper un piano industriale combinato, manca un’esaustiva informativa in relazione alle sinergie attese» e «la realizzazione dell’offerta potrebbe avere un impatto negativo sul territorio di riferimento» dell’istituto valtellinese «a livello occupazionale, riducendo l’offerta di lavoro e indirizzando la strategia della Banca verso una logica di riduzione costi piuttosto che di crescita organica sostenibile».
Per il board, quindi, «la valorizzazione» della banca da parte di Bper «penalizza sensibilmente gli azionisti» della Sondrio, perché l’Ops «non ha adeguatamente valorizzato», tra le altre cose, «le sinergie attese e il premio tipico attribuibile a operazioni analoghe».
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