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Pnrr: ok Ue ad aiuti Roma da 450 milioni a idrogeno green

Via libera della Commissione Ue a uno schema italiano da 450 milioni di euro per sostenere la produzione integrata di idrogeno ed elettricità rinnovabili nelle aree industriali dismesse. La misura è finanziata nell’ambito del Piano nazionale di riprese e resilienza (Pnrr). Gli aiuti, evidenzia Bruxelles, hanno l’obiettivo di favorire la transizione verso un’economia a emissioni zero, in linea con il Green Deal europeo. Il regime è stato approvato secondo le norme del quadro temporaneo Ue di crisi sugli aiuti di Stato per sostenere l’economia e le imprese europee nella transizione verde.

Il sostegno pubblico stanziato dall’Italia assumerà la forma di sovvenzioni dirette a copertura dei costi di investimento, con un importo massimo di aiuto per progetto di 20 milioni di euro da stanziare entro il 31 dicembre 2025. I progetti saranno selezionati attraverso una procedura di offerta competitiva “aperta, chiara, trasparente e non discriminatoria”. Nella sua analisi, la Commissione europea ha riscontrato che il regime italiano è conforme alle condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi sugli aiuti di Stato, ed “è necessaria, adeguata e proporzionata per accelerare la transizione verde e facilitare lo sviluppo di determinate attività economiche, che sono importanti per l’attuazione del RePower EU Plan e Green Deal Industrial Plan”. “Questo regime da 450 milioni di euro consentirà all’Italia di accelerare lo sviluppo di capacità di idrogeno rinnovabile, in linea con la strategia dell’Ue sull’idrogeno”, ha sottolineato la vicepresidente Ue, Margrethe Vestager, aggiungendo che “la misura aiuterà l’Italia anche a ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili importati, in linea con il piano RePowerEu, garantendo al contempo che eventuali distorsioni della concorrenza siano ridotte al minimo”.

“Giorgia Meloni ha già rassicurato sulle paure relative al blocco della terza tranche del Pnrr, paure immotivate.Un mese in più serve per problemi tecnici ma i soldi non sono a rischio”: così ad Affaritaliani.it il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari. “Ho parlato con molti sindaci di comuni piccoli e i problemi sono numerosi, ha senso indebitarsi con l’Ue per fare cose che non servono? Giusto quindi ridiscutere il piano con la Commissione europea,o si cambia la destinazione dei fondi o spenderli per spenderli a caso non ha senso.Forse sarebbe il caso di valutare di rinunciare a una parte dei fondi a debito”.


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