Piciocchi: “Il Comune ha 132 milioni di cassa disponibile, Salis faccia il suo mestiere e studi”
Genova. Continua il botta e risposta al vetriolo sul tema del bilancio del Comune di Genova. Dopo l’accusa della sindaca Silvia Salis alla passata amministrazione di centrodestra – “il buongiorno sono stati 50 milioni mancanti per il riequilibrio di bilancio che dovremo presentare entro il 31 luglio” – l’ex vicesindaco Pietro Piciocchi torna sulla questione e lo fa con un reel sui social network.
Piciocchi, nel video selfie, mostra il documento con la verifica straordinaria di cassa firmata da lui stesso, da Salis e dai revisori dei conti nell’occasione del passaggio di consegne dopo l’esito delle elezioni. Secondo quanto si evince dal documento, il Comune si trova con una sovrabbondanza di cassa disponibile (135 milioni di cassa disponibile e 127 di cassa vincolata). Resta il fatto che le risorse inserite a bilancio per l’ordinaria e straordinaria gestione dell’ente sono su un piano diverso rispetto alle previsioni di chiusura al 31 dicembre. In questo secondo caso, per chiudere il bilancio in pareggio alla fine dell’anno, mancherebbero, appunto, 50 milioni.
Il discorso di Piciocchi, leggendo tra le righe, è comunque: “Come si può definire disastrosa la situazione del bilancio di un Comune che ha questo tipo di cassa?”. E poi attacca: “Io credo che se non si conosce la materia della contabilità pubblica bisognerebbe farsela spiegare, o mettersi a studiare“.
Nel suo video, l’ex vicesindaco fa un riferimento al passato da atleta di Salis: “Il lancio del martello è uno sportile praticato sin dall’antichità, sparare cavolate è meno nobile“. Poi la rivendicazione del lavoro svolto negli ultimi otto anni: “Quando io arrivai nel 2017, passai l’estate a studiare un manuale di amministrazione pubblica che poi mi accompagnò negli anni successivi perché era una materia che non conoscevo, poi è evidente che le difficoltà nella gestione di un bilancio di un grande Comune ci sono sempre, sono fisiologiche in Italia perché le esigenze sono infinite, i servizi che noi dobbiamo garantire sono sempre più costosi e sempre più impegnativi, ma è proprio qui che si vede la qualità di un sindaco e la qualità di un assessore nel quadrare i conti, nel cercare sempre nuove risorse, nel dare sempre nuova spinta attraverso il bilancio alle attività dell’ente”.
“Per favore, non si getti discredito su cui ha operato in questi anni sempre con attenzione, con rigore – conclude Piciocchi – io ho chiuso in 8 anni 8 bilanci in avanzo di amministrazione. Ho ridotto il debito di 300 milioni di euro. Abbiamo un comune che ha un tempo medio di pagamento dei fornitori di 12 giorni. Bene, questo è un patrimonio che resta. Silvia Salis faccia il suo mestiere, i suoi assessori facciano il loro mestiere, non diano, per favore la colpa ad altri, perché questo è profondamente ingiusto oltre che disonesto”.
Interpellato ieri sulla questione, l’attuale vicesindaco e assessore al Bilancio Alessandro Terrile ha ribadito la preoccupazione per i conti del Comune di Genova. Oltre ai 50 milioni mancanti all’appello, dovuti tra le altre cose a minori entrate da Imu e da multe, è stato evidenziato il mancato pagamento di utente di eventi sportivi al Palasport (360mila euro), 815mila euro per finanziare i balletti di Nervi, 1 milione per una tappa dell’Ocean Race che il Comune si è impegnato a organizzare e 335mila euro per garantire l’apertura fino a fine anno del Museo dell’emigrazione e della Lanterna.
Anche il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, chiamato in causa per gli anni di governo, ha minimizzato: “A parte che 50 milioni non son veri, ma anche se fossero veri, è niente per un assestamento. L’assestamento della Regione che faremo nelle prossime settimane è 160 milioni”.