Marche

Pesaro, senza fissa dimora girava con 17mila euro nello zaino. Esce dal carcere, gli ridanno i soldi ma lui voleva restare in cella per dormire e mangiare gratis


PESARO Soldi, tanti soldi, che l’uomo, un nigeriano di 34 anni senza fissa dimora, si porta appresso in contanti: ben 17mila euro. Arrestato per resistenza, è stato scarcerato e i soldi gli sono stati restituiti, ma lui in carcere sta bene: ha un tetto e pasti caldi . Per cui la scarcerazione non è stata gradita. E’ una storia di contraddizioni e disagio quella dell’immigrato, arrestato a metà febbraio dai carabinieri della stazione di Pesaro.  

I militari, nell’ambito di controlli sul territorio e nel triangolo dello spaccio, lo hanno notato alla stazione del treno che, assieme al parco Miralfiore e al piazzale davanti alla stazione delle corriere, è un luogo tenuto d’occhio dalle forze dell’ordine per via dei pusher che lo frequentano. I carabinieri avevano richiesto al nigeriano i documenti per un controllo. Ma l’uomo era andato su tutte le furie e aveva dato in escandescenze. Si era rifiutato di esibire i documenti e aveva iniziato a insultare e inveire contro i carabinieri, ribellandosi al loro controllo. Aveva preso una sedia del bar e aveva iniziato a brandirla contro i militari prima di scagliarla nella loro direzione. L’uomo era stato quindi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice aveva convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare del carcere visti i suoi vari precedenti penali. Il nigeriano vive in strada, è senza fissa dimora e si arrangia come può. Ma quello che hanno scoperto i carabinieri li ha sorpresi non poco. Già perché nel suo zaino aveva quasi 17mila euro in contanti, tutti divisi in vari tagli e soprattutto in vari contenitori di plastica. Una cifra difficile da mettere da parte. Lui ha dichiarato che erano suoi e che il possesso era legittimo.

Elemosina d’oro

Li avrebbe rimediati con l’elemosina, negli anni. La somma è stata sequestrata assieme al cellulare. Ieri l’uomo è comparso davanti al giudice monocratico per ascoltare la sentenza. Non parla italiano ed era affiancato dall’interprete. Il giudice lo ha condannato a 5 mesi e 10 giorni e l’uomo, incredulo, ha detto all’interprete. «Solo?». Quasi come se volesse rimanere in carcere, con un tetto sopra la testa e pasti caldi. Il giudice ha anche disposto il dissequestro e restituito il cellulare e i 17mila euro sequestrati. Non risultano oggetto di reato, né di furto, né di incassi relativi allo spaccio.




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »