Pepe nominato “Padre della pizza contemporanea”
Si è aperta a Roma la prima edizione della “Pizza Convention”, un evento fieristico interamente dedicato a uno dei simboli più amati e riconosciuti del made in Italy: la pizza. Organizzata da Excellence e Officine Farneto, la manifestazione ha subito acceso i riflettori su uno dei protagonisti assoluti dell’eccellenza gastronomica italiana, Franco Pepe, maestro pizzaiolo di Caiazzo.
Proprio a lui, insieme ad altri tre grandi nomi del settore – Gabriele Bonci, Renato Bosco e Simone Padoan – è stato conferito il prestigioso titolo di “Padre della pizza contemporanea”, un riconoscimento che celebra il contributo pionieristico dato alla rinascita e all’evoluzione del piatto simbolo della cucina italiana.
Franco Pepe, da sempre fiero delle sue radici campane, si definisce artigiano e panificatore. Nella motivazione del riconoscimento si sottolinea il suo talento nell’aver saputo coniugare sperimentazione e tradizione, attraverso un’attenta ricerca sugli impasti e le tecniche di cottura. Ma il suo merito non si ferma alla maestria tecnica: Pepe ha saputo trasformare la sua visione in un progetto di valorizzazione territoriale, coinvolgendo produttori locali e puntando su una narrazione del cibo come cultura, identità e futuro sostenibile.
Il suo locale, Pepe in Grani, è diventato una meta di pellegrinaggio gastronomico, portando turisti e appassionati nella provincia di Caserta e contribuendo allo sviluppo economico e culturale dell’area.
Nel messaggio di saluto, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato l’importanza strategica del comparto: “Pizza Convention rappresenta un passo importante per approfondire e valorizzare tutte le sfaccettature di un settore che incarna il meglio del nostro made in Italy”.
Il settore pizzaiolo italiano, infatti, non conosce crisi: nel 2024 sono stati aperti oltre 22mila nuovi locali, raggiungendo un totale di quasi 89mila esercizi attivi in Italia, con un fatturato superiore ai 15 miliardi di euro e più di 100mila lavoratori occupati stabilmente.
Insieme a Pepe, sul palco sono saliti:
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Gabriele Bonci, pioniere della pizza in teglia alla romana con il suo celebre Pizzarium;
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Renato Bosco, definito “pizzaricercatore” per la sua costante innovazione dal 1985;
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Simone Padoan, ideatore della pizza degustazione, che ha avvicinato il mondo della pizza all’alta cucina.
A fare gli onori di casa, Pietro Ciccotti (Excellence), Claudio Compagnucci (Officine Farneto) e la curatrice dell’evento, la giornalista Laura Mantovano.
A sottolineare il valore culturale e sociale dell’iniziativa è intervenuta anche l’assessora all’Agricoltura di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi: “La sfida è sostenere chi lavora la terra e restituire ai cittadini un rapporto diretto con il cibo e il territorio. Manifestazioni come questa servono a costruire reti, ascoltare i bisogni, progettare il futuro”.
In questo contesto, l’esperienza di Franco Pepe si fa esempio virtuoso: non solo eccellenza gastronomica, ma anche rigenerazione di un territorio attraverso il cibo. Un modello che parte dal casertano, ma guarda lontano.
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