Basilicata

Pedagogia dell’Antimafia: l’incontro all’Unical con il capo della Dia

Un altro di una lunga serie di incontri di Pedagogia dell’Antimafia: all’Unical gli studenti hanno dialogato con Beniamino Fazio, capo del Centro operativo della Dia di Catanzaro


RENDE – Il progetto di Pedagogia dell’Antimafia attivo presso il dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Unical, giunto al 14esimo anno, continua a sostenere la forza della riflessione condivisa, attraverso incontri che mettono al centro dell’attenzione la pedagogia del dovere come strumento di contrasto. Una gremita platea di studenti di scienze dell’educazione ha incontrato nella sala “Beniamino Andreatta”, il capo del Centro operativo della Dia di Catanzaro, Beniamino Fazio, per un approfondimento sul contrasto alla ‘ndrangheta; Un’iniziativa voluta dal docente di Pedagogia antimafia Giancarlo Costabile che da anni lotta contro il sistema mafioso calabrese attraverso l’educazione e la cultura, sostenendo che «L’antimafia sociale è un mezzo per costruire un nuovo senso delle istituzioni e della comunità».

Un incontro che sin dai primi momenti diviene una tavola rotonda, di confronto empatico dunque, attento, ricco di curiosità. «Questa terra deve respirare e lo si può fare creando coscienza. Se sono qui oggi, è per farvi comprendere come la mafia usi le persone, sia imposizione e riesca ad essere asfissiante», dichiara in prima battuta Fazio, offrendo molti stimoli ai ragazzi, ripercorrendo fatti di mafia realmente accaduti, parlando di cosche, dei loro meccanismi, delle famiglie mafiose e di come la Calabria ancora non riesca a ribellarsi ma, sia in piena sudditanza alla ‘ndrangheta.

«La pericolosità della ‘ndrangheta non è affatto diminuita e la vera minaccia oggi risiede nella capacità dell’organizzazione di infiltrarsi silenziosamente in vari settori economici e sociali» spiega. Interagisce il professore Costabile, sottolineando in primis l’importanza di questi momenti studio, non statici ma volti a promuovere la cittadinanza attiva. Pedagogia dell’antimafia, insomma, come un movimento culturale che sfidi l’indifferenza, il compromesso morale. Il professore parla di dignità di lotta, probabilmente quella che manca in solido al popolo calabrese rispetto ad esempio a quello campano.

Fazio, relazionando, richiama tutti alla consapevolezza e alla responsabilità. Nelle battute finali, il professore lancia a Fazio la proposta di un patto educativo a contrasto della ‘ndrangheta. Un impegno collettivo, che coinvolga università, istituzioni scolastiche, organismi investigativi, enti locali, per promuovere l’educazione antimafia; una concreta soluzione per costruire un ponte verso il cambiamento che Costabile chiama: «alfabeto trasformativo» per immaginare una società, libera dalla mafia.
Fazio conclude con un augurio ai presenti: «Promettetevi di diventare bravi educatori». Un auspicio, pieno di speranza, che cela un: non smettete di lottare. A chiusura dell’iniziativa, il rettore Leone porge i suoi saluti all’ospite.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »