Parigi-Roubaix fantastico tris di Van der Poel (come Moser)
E’ l’unico, almeno nelle classiche, a oscurare il Marziano. A dirgli di no, a non cedere allo strapotere del (quasi) imbattibile Tadej Pogacar.
L’olandese volante, Mathieu Van der Poel, 30 anni, ha vinto la Parigi-Roubaix per la terza volta consecutiva. Un fantastico tris, nella corsa delle pietre, che nel ciclismo moderno era riuscito soltanto a Francesco Moser tra il 1978 e il 1980. Più di 40 anni fa, comunque. Un altro mondo, e non solo ciclistico. Un dato che la dice lunga su quanto sia difficile realizzare questa impresa nella classica più temuta e amata del Nord.
Più forte del Marziano, si diceva, perchè Pogacar, per una sbandata a circa 38 km dal traguardo, mentre era in fuga proprio con Van der Poel, ha perso l’attimo fuggente arrivando alla fine con un distacco di un minuto e 18 secondi dall’olandese che, comunque, in caso di arrivo in volata, avrebbe probabilmente avuto la meglio perchè più forte nello sprint. Terzo Mads Pedersen a 2’10” davanti a Van Aert. Giornata invece da dimenticare per Pippo Ganna, frenato da una foratura a 150 km dall’arrivo. Tredicesimo al traguardo e comunque primo degli italiani. Ormai sempre più residuali, a parte Ganna, in questa generazione di fenomeni
Un Van Der Poel imperiale, dunque, che però nulla toglie al coraggio e alla tenacia di Pogacar per la prima volta alle prese con la Roubaix. Ormai i due si danno il cambio. Una volta vince uno, in quella successiva l’altro. Alla Sanremo l’aveva spuntata Mathieu, la settimana scorsa al Fiandre invece Pogacar.
“Non pensate sia una rivalsa” osserva Vdp a una domanda sulla loro rivalità. “Tadej è campione del mondo, trovarmelo davanti è abbastanza normale, questa volta però ho vinto io. Quell’incidente lo ha sicuramente danneggiato. Altrimenti saremmo arrivati insieme al velodromo. Ma questa è la Roubaix, non si fa con i se…”.
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