Paola, si insedia il nuovo procuratore capo Domenico Fiordalisi
Domenico Fiordalisi è il nuovo procuratore capo di Paola; in magistratura dal 1986, il suo è un ritorno nella cittadina tirrenica
PAOLA – Questa mattina (15 marzo 2025), ha giurato per la quarta volta come Capo di una Procura della Repubblica, Domenico Fiordalisi di Cosenza, in magistratura dal 1986. Sarà il nuovo procuratore di Paola.
Era stato nominato Procuratore Capo in Sardegna a Lanusei dal 2008 al 2012 poi nuovamente incaricato per altri 4 anni di tale incarico direttivo, dal 2013 al 2017 Procuratore Capo a Tempio Pausania competente su Olbia e la Costa Smeralda e l’Arcipelago della Maddalena, da quasi 8 anni è Consigliere della Prima Sezione penale della Corte Suprema di Cassazione, la Sezione che si occupa di omicidi, mafia, armi e misure di prevenzione, reati militari ed esecuzione delle sentenze di condanna.
Per le sue inchieste a seguito del diffondersi di linfomi e tumori legate all’inquinamento intorno al Poligono militare più grande di Europa, in segno di riconoscenza, lo avevano appellato in questo modo “Lui è più sardo dei sardi”, perché finalmente aveva fatto quello che altri magistrati non avevano mai fatto in quei luoghi.
Dopo i suoi sequestri infatti lo Stato Maggiore dell’Aeronautica ha bonificato i fondali marini di Capo San Lorenzo zeppo di metalli e sostanze nocive sia nella profonda discarica di rifiuti militari pericolosi di Is Pibiris a cielo aperto a Perdasdefogu, sulla quale come se niente fosse pascolava del bestiame da allevamento, (e dove erano nati animali malformati a due teste o con un occhio solo).
Aveva scelto da giovanissimo le funzioni requirenti a Paola dal 1987 al 1992, dove è tornato dal 2004 al 2008, qui aveva già svolto a lungo le funzioni di Capo dell’ufficio dopo la partenza di Luciano D’Emmanuele. Un bagaglio di esperienza notevole in Calabria che lo ha visto sostituto procuratore a Cosenza per 6 anni ed è stato applicato numerose volte in indagini delicate della Dda di Catanzaro come quella che lui stesso aveva condotto e concluso col nome di “Nepetia” con l’arresto tra Amantea e Cetraro di 40 esponenti delle cosche tra cui Franco Muto, capo dell’omonimo clan di Cetraro: tutti gli riconoscono che è riuscito a rompere il muro di omertà che regnava ad Amantea.
Stesso successo ha avuto il suo impegno nei riguardi della cosca Calvano a San Lucido, dove ha ottenuto il pentimento di un noto killer già incaricato di eseguire alcuni omicidi a colpi di kalashnikov. A Santa Domenica Talao aveva sequestrato alla fine degli anni Ottanta una discarica abusiva di rifiuti ospedalieri, gestita dalla criminalità locale. Noti sono anche i suoi sequestri dei depuratori comunali della costa tirrenica che scaricavano liquami a mare e che erano stati poi messi man mano in regola. Nel 2004 nota è stata la sua indagine sui campi sportivi della fascia tirrenica cosentina.
Nel Tribunale di Bari e in quello di Rossano è stato giudice civile e penale, al Tribunale di Crotone nel 1997 ha presieduto il Collego penale in un importante processo con 300 testimoni. È stato membro del Consiglio giudiziario di Catanzaro. Annovera, infine, 26 pubblicazioni scientifiche tra le quali 4 monografie e insegna all’Università di Cosenza diritto penale, quale membro del Consiglio direttivo della scuola di specializzazione nelle professioni legali. Fiordalisi nel suo discorso di insediamento ha ricordato “il valore che viene custodito dalla Corte di cassazione” di cui ha fatto parte fino a ieri, ovvero “l’attenzione per il contraddittorio effettivo, il rispetto delle ragioni esposte da ogni singolo avvocato”.
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