Trentino Alto Adige/Suedtirol

Ok definitivo alla riforma dello Statuto: l’autonomia di Trento e Bolzano diventa più forte – Cronaca



ROMA. C’è il via libera definitivo da parte del Consiglio dei Ministri alla riforma dello Statuto del Trentino-Alto Adige. Soddisfazione da parte del ministro Calderoli, che ha curato i lavori di elaborazione del testo nel tavolo preposto. Ora il ddl costituzionale può iniziare il suo percorso in Parlamento.

Il primo sì del governo Meloni era stato dato lo scorso 9 aprile e, nel frattempo, sono arrivati i pareri vincolanti dei due Consigli provinciali di Trento e Bolzano, come anche di quello regionale del Trentino Alto Adige.

La riforma dell’Autonomia contiene disposizioni volte a ripristinare i singoli poteri legislativi che erano stati limitati dalla giurisprudenza della Corte costituzionale in seguito alla riforma costituzionale del 2001. Essa ridefinisce i limiti della legislazione. In particolare, è stato abolito il limite delle leggi statali di riforma economica e sociale, che avevano portato all’annullamento di diverse leggi da parte della Consulta.

Poche ore prima del Consiglio dei ministri si è riunita in una seduta online, la cosiddetta Commissione 137, per esprimere il suo parere positivo alla riforma dell’autonomia. La Commissione 137 è una commissione permanente di garanzia, interna alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Tra i suoi compiti c’è quello di esprimere un parere non vincolante su eventuali modifiche allo Statuto di autonomia. La Commissione si è riunita sotto la presidenza del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Insieme a lui, ha partecipato alla seduta di Roma il presidente della Provincia, Arno Kompatscher. I membri della Commissione nominati dal Consiglio provinciale altoatesino, Waltraud Deeg, Philipp Achammer, Paul Köllensperger, Christian Bianchi, Sandro Repetto e Daniel Alfreider, erano collegati online dalla provincia di Bolzano. Il parere favorevole rappresenta un altro passo avanti per l’attuale riforma dell’autonomia.

(foto Ansa)




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