New Orleans, la maxi retata anti-migranti di Trump
New Orleans è il nuovo fronte della stretta sull’immigrazione di Donald Trump. Il Dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti (Department of Homeland Security, Dhs) ha lanciato un’operazione di contrasto su larga scala, battezzata “Catahoula Crunch”, in cui più di 200 agenti della polizia di frontiera (Customs and Border Protection, Cbp) e dell’agenzia per l’immigrazione (Immigration and Customs Enforcement, Ice) pattugliano strade, parcheggi e sobborghi a maggioranza ispanica con l’obiettivo dichiarato di arrestare immigrati accusati di reati violenti. Secondo documenti interni ottenuti dall’Associated Press e da altri media, il piano prevede l’impiego fino a 250 agenti per almeno 60 giorni nel sud–est della Louisiana e nel vicino Mississippi, con un obiettivo di circa 5.000 arresti.
“Catahoula Crunch” e “Swamp Sweep”
Il nome ufficiale scelto dal Dhs è “Operation Catahoula Crunch”, un richiamo al cane leopardo di Catahoula, simbolo della Louisiana. Nei documenti di pianificazione, però, l’operazione appare a lungo indicata come “Swamp Sweep”, “la pulizia della palude”, a evocare l’idea di una bonifica del territorio da presunti criminali.
La linea ufficiale è stata illustrata da Tricia McLaughlin, vicesegretaria del Dipartimento per la Sicurezza Interna, che in una nota ha spiegato che l’operazione mira a “catturare immigrati rilasciati dopo arresti per crimini come invasione di domicilio, rapina a mano armata, furto d’auto e stupro”, persone che – secondo McLaughlin – “non avrebbero mai dovuto essere rimesse in libertà” a New Orleans.
A coordinare le operazioni sul terreno è Gregory Bovino, comandante della Border Patrol e volto ricorrente della nuova stagione di deportazioni di massa: è lo stesso funzionario che ha guidato blitz di grande impatto a Chicago, Los Angeles e Charlotte, più volte criticati per l’uso di tattiche aggressive e per il fatto che molti dei fermati non avevano precedenti penali.
Perché New Orleans è diventata un bersaglio politico
Sono anni che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti inserisce la città in elenchi di giurisdizioni accusate di offrire, di fatto, una forma di protezione agli immigrati privi di status legale, limitando la collaborazione con l’Ice, soprattutto nel passaggio dalle carceri locali alla detenzione federale in vista dell’espulsione.
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