Natasha Denona: «Vi spiego il segreto di un make-up effetto seconda pelle»
Natasha Denona è sinonimo di ombretti dalla texture unica, setosa e fondente al punto da risultare cremosa e ricordare il il burro (sì, anche se si tratta di polveri). La sua linea make-up, però, racchiude molti prodotti cult, tutti concepiti come ibridi tra trucco e skincare. L’abbiamo incontrata a Milano in occasione di Sephoria, l’evento creato dal colosso cosmetico omonimo che quest’anno ha avuto luogo in Italia (seconda tappa europea dopo Parigi) richiamando appassionati e curiosi per una tre giorni immersiva alla scoperta dell’universo del beauty shop più amato. Oltre ai corner di ciascun brand, tanti spazi interattivi e persino delle mastreclass come quella condotta proprio da Natasha Denona in persona, che oltre a insegnare al pubblico tips and tricks utili per giocare con il proprio look ha anche presentato le ultime novità della sua linea. Ovvero la palette Bloom, composta da 15 ombretti dalle calde sfumature albicocca e mauve e Hy-Blush, i phard dalla particolare texture ibrida gel to powder.
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Sephoria è alla sua seconda tappa europea, com’è partecipare a un evento che richiama così tanti make-up lovers?
«Sono stata a tutte le edizioni di Sephoria in giro per il mondo. Da New York a Los Angeles fino ad arrivare a Parigi e, ora, a Milano. Ogni volta è elettrizzante, c’è una grandissima energia nell’aria. Il pubblico è entusiasta di incontrare i founder dei marchi che amano. È folle perché sono trattata come una celebrità quando in realtà sto semplicemente facendo il mio lavoro».
Per un brand come il suo quanto è importante il rapporto con il pubblico?
«Trovo molto emozionante incontrare dal vivo le persone, poterle abbracciare e stringergli la mano. Mi commuove davvero sapere che amano e sostengono quello che faccio, è incredibile. Io leggo tutti i loro commenti, le review dei prodotti e sono attenta ai feedback che provengono dalla nostra community. Insieme al mio team prestiamo molta attenzione alle richieste, osservazioni e necessità di chi ci segue e acquista i nostri prodotti: è importante che ci sia uno scambio perché non voglio essere il «guru» che gli dice semplicemente di cosa hanno bisogno. Le persone, con le loro scelte ed esigenze, sono importanti e hanno voce in capitolo. Al tempo stesso, quando vengono richieste delle novità, è anche fondamentale ricordare che tutto quello che è presente in collezione è sempre valido e rilevante. Non voglio alimentare il consumismo a tutti i costi, proponendo nuovi lanci in continuazione».
I suoi ombretti sono considerati veri cult, perché sono così amati?
«Ciò che li distingue è senz’altro la formula. Per gli ombretti, il focus è sulla performance: devono scivolare sulla pelle senza risultare troppo morbidi, essere waterproof ma sfumabili. Azzeccare la composizione e ottenere una texture come la mia ha molto a che fare con la chimica, specialmente quando si passa alla scelta e concentrazione di colori e pigmenti perché non tutti performano allo stesso modo. I miei ombretti sono davvero unici perché ogni formula è a sé. Non c’è una «base» comune, ogni formula è originale e io sono coinvolta in tutta la filiera di produzione, dall’inizio alla fine».
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