Piemonte

Muti: “Non cambio libretto di Verdi, non si imbiancano i sepolcri”


“Io e il regista De Rosa abbiamo deciso di non cambiare neppure una parola, siamo stati fedeli al testo. Non dobbiamo ipocritamente imbiancare i sepolcri, non è cambiando la Storia che si aiutano i giovani. Dobbiamo portare in scena anche gli errori del passato perché i giovani possano correggerli ed evitarli e trovare la direzione giusta”. Lo ha detto Riccardo Muti in un incontro al Regio di Torino dove dirigerà l’Orchestra e il Coro del teatro in Un ballo in maschera, capolavoro di Giuseppe Verdi, in scena per sei recite da mercoledì 21 febbraio fino a domenica 3 marzo, firmato da Andrea De Rosa, direttore del Tpe Astra di Torino

Nel testo originale nel primo atto del libretto, c’è una frase molto dura verso i neri. E cantare “s’appella Ulrica – dell’immondo sangue de’ negri”, Io ho voluto lasciarla perché cambiare il testo non cambia la Storia, mentre conoscerla nella sua crudeltà è importante per le nuove generazioni” spiega Muti, già nel 2022, quando porta l’opera a Chicago.

. “Non dobbiamo oscurare le malefatte. Il passato non si elimina, è esistito nel bene e nel male. Gli slogan evitano il dialogo, noi abbiamo bisogno di dialogare. Abbiamo perso l’interesse al dialogo, il coraggio di affrontare situazioni. Altrimenti dovremmo cancellare la maggior parte dei libretti” ha osservato.


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