Mps, l’utile batte le stime: “Ops su Mediobanca coerente con operazione su Banca Generali”
MILANO – Mps ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile 413 di milioni di euro, in crescita del 24,2% rispetto allo stesso periodo del 2024 e superiore al consensus degli analisti, fermo a 341 milioni. L’indice patrimoniale Cet1 ratio fully loaded post Basilea 4 raggiunge il livello record del 19,6%, portando il buffer di capitale a circa 890 punti base rispetto al requisito di coefficiente tier1. “Con il forte sostegno degli
azionisti in occasione della scorsa assemblea, Mps prosegue in linea con la tempistica prevista nell’esecuzione del percorso verso l’ops su Mediobanca, il cui razionale industriale è potenzialmente
anche coerente con l’operazione annunciata su Banca Generali“, si legge nella nota di commento ai dati


Al 31 marzo Mps ha realizzato ricavi per 1.007 milioni di euro, in lieve flessione rispetto al 2024 (-0,5%), con la crescita delle commissioni nette (+8,9% a 397,9 milioni) e degli altri ricavi della gestione finanziaria (+24,7%) che ha quasi integralmente compensato l’attesa contrazione del margine di interesse (-7,5% a 543 milioni), penalizzato dalla riduzione dei tassi. La crescita delle commissioni è stata trainata dalla componente di wealth management e advisory (+21% trimestre e +15% anno su anno).
“La forza del business model con la spinta di una rete commerciale unica sostiene la continua crescita della performance operativa e della profittabilità”, afferma il Monte.
Gli oneri operativi sono saliti del 2,2% a 472,1 milioni determinando una flessione del 2,8% del risultato lordo, a 535,2 milioni, anche se il rapporto tra costi e ricavi si è ridotto al 48%. Le rettifiche su crediti sono scese del 13,9%, a 91 milioni, con un costo del rischio di 45 punti base, consentendo al risultato operativo di apprezzarsi dello 0,8% a 447,7 milioni. L’utile prima delle imposte è stato di 397,3 milioni, in crescita del 18,2%, mentre quello dopo le tasse è salito a 413,1 milioni, grazie a un contributo positivo di 16 milioni imputabile principalmente alla rivalutazione delle Dta.
Per quanto riguarda il credito, il Monte registra una crescita degli impieghi performing (+2,5% nel trimestre e +0,7% sul 2024), con una significativa accelerazione delle erogazioni di mutui ipotecari alle famiglie (+36% trimestre su trimestre e più che triplicati anno su anno) e una crescita a doppia cifra del credito al consumo (+23% sul 2024). La raccolta totale si attesta a circa 167 miliardi di euro, in crescita di oltre 5 miliardi di rispetto al 2024. Lo stock dei crediti deteriorati lordi è in calo a 3,6 miliardi, con un rapporto del 4,4% sul totale dei crediti, che scende al 2,3% al netto degli accantonamenti. La copertura complessiva dei crediti deteriorati sale
al 49,5%.
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