Mps, Lovaglio non si nasconde: “Con Mediobanca per diventare il terzo polo bancario”
ROMA – “L’ambizione è quella di costruire la terza forza competitiva nel settore bancario“. Intervenendo alla European Financial Services Conference organizzata da Morgan Stanley a Londra, l’amministratore delegato di Montepaschi spiega gli obiettivi della offerta pubblica di scambio lanciata su Mediobanca. Da quello stesso palco, 48 ore prima il suo omologo in Piazzetta Cuccia Alberto Nagel aveva demolito l’operazione. Per Luigi Lovaglio, Generali non è strategica ma “fornisce un buon flusso di redditività”, che è “utile da avere ma non cruciale per il potenziale che vogliamo esplorare con questa operazione”.


Il banchiere, sollecitato sul punto, ha escluso di volersi liberare del gigante assicurativo sottolineando come la sua valutazione sia legata solo all’operazione ora in moto: in questa Generali è “nice to have, ma non determinante”. “È positivo che il contributo relativo sul totale sarà molto più basso di quello attuale – ha aggiunto l’ad Lovaglio – Generali offre anche alcune opzioni per il futuro in termini di cooperazione”.


Per il manager di Mps, l’Ops su Mediobanca “serve a creare una forza competitiva che sarà la terza in termini di deposito di asset in Italia, con una forte base di capitale, una forte sostenibilità, una significativa remunerazione dei nostri azionisti, perché avremo una generazione di capitale che va al di sopra dell’utile, e questo è un aspetto molto importante”.
Montepaschi, ha spiegato, si aspetta ora di ottenere “tutte le autorizzazioni” entro “la fine di giugno”. Per Lovaglio una “nuova ondata di consolidamento” non è esclusa “da qui a due anni”, e ha posto nuovamente enfasi sulla complementarietà di business tra Mps e Mediobanca.
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