Veneto

Morto Raul De Osti, investito sulle strisce a Lido. Esposto in Procura

Lido (Venezia) piange la scomparsa di Raul De Osti, 78 anni, storico volto dell’isola e apprezzato operatore nei circuiti turistici tra San Marco e Murano. Un uomo gentile, conosciuto e apprezzato per il suo carattere gioviale e l’onestà d’animo. La sua morte, avvenuta inaspettatamente martedì scorso all’Ospedale Civile di Venezia, ha lasciato sgomenti familiari, amici e conoscenti.

A gettare un’ombra sulla vicenda è l’incidente stradale in cui De Osti è rimasto coinvolto il 6 maggio scorso. Era circa mezzogiorno quando, attraversando via Sandro Gallo sulle strisce pedonali, all’altezza delle case Incis vicino alla rotonda del galoppatoio a Città Giardino, è stato travolto da un SUV condotto da un uomo di 67 anni diretto verso il centro. In quel tratto di strada, il limite di velocità è di 30 chilometri orari. L’impatto ha scaraventato Raul a terra, provocandogli la frattura del malleolo e rendendo necessario il ricovero.

Certamente una diagnosi seria, ma non ritenuta tale da compromettere la vita dell’uomo. Le condizioni del 78enne, infatti, non sembravano critiche, tanto che per lui era stato programmato un intervento ortopedico “di routine” nei giorni successivi. Invece, proprio la mattina dell’operazione, il quadro clinico è precipitato. Raul ha cominciato a manifestare sintomi cognitivi preoccupanti, tanto che è stato disposto l’immediato trasferimento nel reparto di Neurologia. Nella notte tra lunedì e martedì, le sue condizioni sono improvvisamente ulteriormente peggiorate, fino al decesso.

A sollevare dubbi e domande sul decorso clinico (e sull’incidente) è il figlio Emiliano che ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia per richiedere l’autopsia e fare piena luce sulle reali cause della morte del padre. Il figlio è assistito dagli avvocati Augusto Palese e Gian Luca De Biasi, che hanno nominato come consulente tecnico il medico legale Gianni Barbuti di Mestre.

Secondo la procedura prevista in casi simili, la Procura potrebbe disporre l’autopsia come atto dovuto per valutare l’eventuale nesso causale tra l’incidente e il decesso. Questo comporterebbe l’iscrizione nel registro degli indagati del conducente del SUV, al fine di garantirgli il diritto di nominare un proprio perito.

Raul De Osti era nato a San Stae e aveva trascorso oltre quarant’anni nelle vetrerie di Murano, dove aveva anche rilevato una storica fornace. Da circa quindici anni viveva al Lido. Lascia il figlio Emiliano, due nipoti, la nuora e i fratelli Armando, Alessandra e Giampaolo.

La notizia della morte ha lasciato il Lido attonito. In tanti lo ricordano come una presenza familiare e rassicurante, sempre presente tra la gente, con una parola buona e un sorriso per tutti. Ed ora la comunità ora attende risposte.


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