Liguria

Morto colpito dal taser, la consulenza medico legale: Elton Bani ucciso dalle scariche elettriche unite alla cocaina assunta


Genova. Elton Bani, il 41enne albanese morto il 17 agosto dopo essere stato colpito dal taser di due carabinieri, è morto in seguito a un collasso cardio-circolatorio acuto “secondario ad intossicazione acuta da cocaina e contestuale stimolazione elettrica ripetuta mediante arma a conduzione elettrica in soggetto coronaropatico”. Sono queste le conclusioni della consulenza depositata dalla medica-legale Isabella Caristo, chiesta dalla pm Paola Calleri.

Per la morte di Bani (i famigliari sono assistiti dall’avvocato Cristiano Mancuso), sono indagati i due carabinieri, difesi dall’avvocato Mario Iavicoli.

“In conseguenza dell’intossicazione acuta da cocaina in atto al momento delle scariche – si legge nel documento – con associato incremento catecolaminergico, e delle scariche ripetute a cui il Bani era sottoposto, risulta ragionevole affermare che la combinazione di questi due fattori determinava nel Bani uno stato di severa acidosi metabolica in stato iperadrenergico che, in ultimo, lo conduceva al decesso”. In base alla consulenza, “non è possibile affermare che uno solo dei due fattori sarebbe stato sufficiente a determinare l’evento morte in assenza dell’altro. L’esito letale, dunque, deve essere ricondotto all’azione combinata di questi due elementi, che hanno concorso in maniera sinergica e combinata nel determinare l’insorgenza dell’arresto cardio-circolatorio terminale”.

Caristo, nelle 66 pagine di consulenza, non ha potuto invece risponde in modo compiuto all’altro quesito posto dalla pm, vale a dire da quante scosse sia stato effettivamente attinto Bani visto che “il data-log dei dispositivi registra le attivazioni (spari delle cartucce e pressione del grilletto/ARC), ma non consente di determinare se ciascuna di esse abbia prodotto un effettivo passaggio di impulsi elettrici attraverso il soggetto, né di verificare in ogni singolo momento la presenza di un circuito elettrico completo.”. Alla luce di tali limiti tecnici “è possibile ricavare soltanto un limite superiore teorico dell’esposizione elettrica, rappresentato dal numero complessivo di attivazioni registrate e dalla somma delle relative durate che, nel caso di specie, risultano essere fino a 18 attivazioni, per una durata complessiva massima di circa 50 secondi”. Le scariche, sempre a detta della consulenza tecnica non avrebbero mai attraversato il cuore in modo diretto “rendendo dunque meno probabile l’instaurarsi del meccanismo di aritmia da cattura cardiaca diretta”.

I militari dell’Arma erano intervenuti domenica 17 agosto su richiesta del personale del 118 che era stato allertato dai vicini per un uomo agitato e fuori controllo. I quattro militari lo avevano trovato in strada, in macchina e senza documenti. Lo avevano calmato e convinto a salire in casa. Una volta dentro l’androne, l’operaio avrebbe iniziato a colpire con calci e pugni i carabinieri. Bani era stato attinto una volta di striscio all’addome e poi due volte alla schiena: questi ultimi due dardi avevano prodotto quattro scariche elettriche




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