Friuli Venezia Giulia

Miramare, si cerca un gestore privato per la caffetteria e le serre Sgaravatti

26.01.2025 – 07.01 – Recupero & valorizzazione. Dopo la recente acquisizione dell’ex vivaio, corrispondente alle ex serre Sgaravatti, e la scelta di migliorare il vecchio servizio di caffetteria, il Castello di Miramare ha annunciato di cercare soggetti privati in grado di gestirli, scegliendo pertanto di devolvere al privato la gestione dei due diversi luoghi. Se ciò non sorprende nel caso del bar, nel caso dell’ex vivaio colpisce la scelta di acquisire l’area e affidarla poi a un gestore privato, ripresentando de facto la situazione iniziale.

Il bando prevede non solo la gestione della caffetteria, ma la progettazione degli interni e dell’organizzazione complessiva; inoltre si progetta, in altre aree del parco, la disponibilità di chioschi mobili. Nel caso invece delle serre contemporanee, le cosiddette ex serre Sgaravatti, un tempo sede di una rivendita di piante e attrezzi per il giardinaggio, il bando chiede di realizzare uno spazio multifunzionale e un laboratorio di divulgazione scientifica e culturale delle specie botaniche. Inoltre il futuro gestore dovrà garantire la programmazione e realizzazione di manifestazioni ed eventi culturali nei luoghi del parco del Castello di Miramare, assicurando la custodia e manutenzione degli immobili. In entrambi i casi, se il gestore dovesse rivelarsi particolarmente bravo o capace, il partenariato prevede l’utilizzo di ulteriori aree del parco. Colpisce la proposta nel caso della zona delle ex serre, perché di solito attività didattiche e in generale culturali erano organizzate direttamente dal castello stesso, dalla parte pubblica.

Le offerte verranno giudicate da una commissione di esperti, nominata ad hoc, che avrà il compito di decidere dei punteggi all’offerta, in particolare sulla qualità della proposta e sulle esperienze del soggetto. La durata dell’accordo sarà di sei anni, rinnovabile in caso di valutazione positiva. La scadenza è prevista entro le 12 del 28 febbraio.

La svelta di devolvere ad un partner privato aree del parco, sebbene periferiche, è stata giustificata come una scelta qualitativa, di miglioramento dei servizi da parte del parco.

[z.s.]




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