Metropolitana, dopo 35 anni addio ai primi treni: a breve in servizio quelli di quarta generazione
Genova. Era il 13 giugno 1990, durante i mondiali di calcio in Italia, quando venne inaugurato il primo tratto della metropolitana di Genova sulla tratta Brin-Dinegro, ottenuto riutilizzando la vecchia galleria tranviaria di Certosa e costato 200 miliardi di lire. Oggi, dopo quasi 35 anni di onorato servizio, i primi treni a correre lungo quei binari vengono portati via dal deposito di Dinegro, destinati inesorabilmente alla demolizione. Tra pochi giorni verranno sostituiti dai convogli di ultima generazione, i cui primi esemplari sono pronti a entrare in servizio.
Le vetture della prima serie, ormai storiche, furono costruite da Ansaldo Trasporti sulla stessa base dei tram in servizio a Zurigo, dato che quella di Genova è una metropolitana leggera e presenta dimensioni ridotte rispetto ad altre linee con caratteristiche più simili a quelle di una ferrovia. Lunghe 20,5 metri e larghe 2,2, composte da due motrici, si distinguevano per il design essenziale e squadrato, ma anche per il caratteristico suono della trazione elettrica. Le sei unità presenti fin dai primi tempi nel parco mezzi di Genova sono state gradualmente accantonate dal servizio, fino alla fatidica dismissione: in queste ore gli speciali mezzi multiasse stanno caricando i treni sotto via Mura degli Zingari per accompagnarli nel loro ultimo viaggio lontano da Genova.

Il debutto dei treni di quarta generazione, da quanto trapela, è questione di giorni. La prima unità, parte di un pacchetto di 14 treni costruiti da Hitachi Rail e acquistati da Amt grazie a un contributo ministeriale di 70 milioni di euro, era stata svelata a maggio 2024 con la promessa di metterla in servizio a settembre. Ma i collaudi, come spesso accade, hanno richiesto più tempo del previsto. Gli utenti potranno riconoscerli dalla nuova livrea verde, ma non sarà certo l’unica novità: hanno un sistema di climatizzazione molto più efficiente, sono realizzati per il 95% con materiali riciclabili, rispettano tutte le più recenti normative di sicurezza e sono tutti dotati di videosorveglianza. A bordo una rete ethernet garantisce la connettività di tutti i dispositivi di comunicazione tra cui i display informativi.

La vera svolta, però, sarà la possibilità di farli viaggiare in accoppiata, sia tra loro sia insieme ai 7 veicoli di terza generazione, così da raddoppiare la capacità di trasporto che arriverà a 580 passeggeri per ogni corsa. Prima, però, bisognerà attendere la fine dei lavori per il prolungamento a Canepari, dato che oggi a Brin non c’è spazio per invertire la marcia di un treno di 78 metri. Queste vetture potranno essere impiegate su tutte le estensioni programmate dal Comune, quindi anche sullo Skymetro.
Nei prossimi anni la flotta è destinata a espandersi seguendo tutti i prolungamenti che il Comune ha in progetto: anzitutto Valpolcevera e Valbisagno, ma anche il Levante fino a San Martino e il Ponente fino alla Fiumara. In tutto si prevede un parco di 40 treni, ragione per cui servirà un nuovo deposito, dato che quello di Dinegro è già prossimo alla saturazione. Il Comune ha già chiesto al Governo 251 milioni per costruirlo e una delle ipotesi è l’area ferroviaria dismessa di Terralba.