Mercato, il 2023 si chiude con oltre 1,5 milioni di auto immatricolate
TORINO – Il 2023 si è chiuso con 1.566.448 immatricolazioni di auto, il 18,96% in più del 2022. Nel mese di dicembre sono state vendute 111.136 auto con una crescita del 5,9% sullo stesso mese dell’anno precedente. Il gruppo Stellantis, partecipato da Exor che controlla anche Repubblica attraverso Gedi, ha venduto in Italia nel 2023 – secondo le elaborazioni di Dataforce – 591.156 auto, il 10,5% in più dell’anno precedente. La quota di mercato è pari al 33,5% contro il 36,3%. A dicembre le immatricolazioni del gruppo sono state 36.833, in calo del 4,6% rispetto all’analogo periodo del 2022, con la quota di mercato che scende dal 32,5% al 28,7%. Nell’anno appena terminato sono state immatricolate in Italia 66.276 vetture full electric, in aumento del 35,1% rispetto al 2022, con una quota di mercato nei 12 mesi che si attesta al 4,2% (dal 3,7% del 2022) sottolinea Motus-E. Guardando al solo mese di dicembre, le auto elettriche registrate nella penisola sono 6.798, in crescita del 50% rispetto allo stesso mese del 2022, con una market share pari al 6,1% (dal 4,3% di dicembre 2022). Al 31 dicembre 2023, il parco auto circolante completamente elettrico si attesta in Italia a 220.188 unità.


Le immatricolazioni di auto registrano “un calo del 18,3% sul 2019, cioè sull’anno precedente la pandemia e tutti gli altri eventi negativi che l’hanno accompagnata. In valore assoluto, rispetto al 2019, nel quadriennio 2020-2023 sono state immatricolate 1.944.794 auto in meno”. A metterlo in evidenza è il Centro Studi Promotor con il presidente Gian Primo Quagliano: “Qualcuno potrebbe pensare o sperare – spiega – che questa forte contrazione nell’ultimo quadriennio sia stata accompagnata da un calo delle auto in circolazione. Non è così. Anzi è successo il contrario”. Le auto circolanti sono passate da 39.545.232 del 2019 a 40.839.063 del 2023 e il tasso di motorizzazione privata del Paese è salito a 69 auto per ogni 100 abitanti, livello record in ambito mondiale. Questo è dovuto al fatto che una quota maggiore del passato di auto nuove acquistate non è andata a sostituire auto già possedute ma ad aumentare il numero di auto dei singoli proprietari. “Potrebbe trattarsi n particolare delle auto elettriche che molti ritengono non ancora in grado di far fronte a tutte le esigenze di mobilità e quindi in una certa misura si aggiungono ad auto già possedute. Inoltre la carenza di disponibilità da parte delle reti di vendita di auto meno costose e il forte aumento dei prezzi delle auto (+34,3% dal 2019 al 2022 e ulteriori aumenti nel 2023) hanno spinto molti acquirenti a orientarsi verso l’usato con l’acquisto di auto di seconda, terza o quarta mano che prima sarebbero state rottamate. Le conseguenze sono deleterie per il livello di inquinamento e per la sicurezza della circolazione”, spiega Quagliano.


Per il Centro studi di Bologna “la ripresa dall’agosto 2022 si sta esaurendo e il mercato dell’auto sta entrando in una sostanziale e non breve stagnazione con la prospettiva per il 2024 di un volume di immatricolazioni allineato a quello del 2023, cioè di 1.573.000 unità”. Dall’inchiesta mensile tra i concessionari a dicembre risulta, tra l’altro, che la maggioranza prevede vendite di auto sui livelli del 2023.
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