Meduse con lunghi filamenti nel golfo di Trieste, ‘possono essere molto urticanti’
14.06.2025 – 07.01 – La graduale diminuzione delle tartarughe marine nel mar Mediterraneo e l’innalzarsi delle temperature sta causando un proliferare, da diversi anni, di meduse di svariate tipologie. Il mar Adriatico, essendo un mare già bollente all’interno di un bacino eccezionalmente caldo quale quello mediterraneo, si presta in particolar modo alla riproduzione di meduse; il cambiamento climatico non è tuttavia l’unica causa, perché lo spopolamento dei pesci e delle tartarughe, ad opera in particolare della pesca con rete a strascico ancora utilizzata in alcuni casi illegali e dagli stati extra UE, priva le meduse dei propri predatori naturali. Aveva fatto scalpore, nel 2022, vedere il mare antistante le Rive di Trieste letteralmente ricoperto da un soffice tappeto gelatinoso di piccole meduse; e il caso di questa settimana rientra alla perfezione nella categoria.
Da qualche giorno infatti molti cittadini hanno segnalato, sui Social, la presenza di meduse sì piccole, ma con lunghissimi filamenti. Cullate dal mare, la campana che si restringe e gonfia, queste meduse colpiscono per le dimensioni finora sconosciute: i filamenti si estendono per notevoli lunghezze, specie in mare aperto.
Sulla questione è intervenuto l’OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, spiegando tramite la pagina Facebook che si tratta di meduse del genere Chrysora. In particolare la ricercatrice Valentina Tirelli, nell’occasione, ha spiegato che i presunti tentacoli sono in realtà braccia orali che catturano il cibo; non sono diverse dai filamenti che già conosciamo associati alle classiche meduse, con l’unica distinzione che sono molto più grandi.
Proprio quest’ultimo aspetto è sotto analisi: “Sono queste lunghe braccia orali che ci hanno incuriosito perchè sono molto più lunghe di quelle che osserviamo normalmente nelle meduse della specie Chrysaora hysoscella, comunemente presente nel nostro golfo, anche in questo periodo. Per questo le stiamo studiando assieme ai colleghi dell’Università di Trieste e dell’acquario di Pirano” ha osservato la Tirelli per OGS.
A questo proposito giova ricordare come le meduse del genere Chrysaora siano molto urticanti; nel caso è meglio nuotare lontano da queste specie e cercare di evitarle; anche se proprio l’esagerata lunghezza delle braccia può essere problematica.
Qualora si desideri acquisire informazioni più approfondite riguardo alle procedure operative in caso di contatto, OGS raccomanda di consultare il portale web https://segnalazioni.avvistapp.it/, mentre per l’invio delle segnalazioni è opportuno utilizzare avvistAPP, applicazione mobile che consente la trasmissione fotografica in tempo reale direttamente dal proprio dispositivo, contribuendo in tal modo alle attività di monitoraggio e ricerca scientifica.
[z.s.]