Abruzzo

Marcinelle: funerale minatore, figlia 'emozione fortissima'

(ANSA) – PESCARA, 05 APR – Si è svolto oggi il funerale delle
quattro vittime della tragedia di Marcinelle presso la chiesa di
S.Louis vicina al Bois du Cazier, la miniera che scoppiò
nell’agosto del 1956 seppellendo 262 persone tra cui 136
italiani e 60 abruzzesi, molti di Manoppello: tra queste la
salma di Dante Di Quilio, il minatore di Alanno, l’unico
italiano tra i dispersi riconosciuto a 67 anni di stanza con
l’esame del dna.
   
A Marcinelle era presente la figlia Dantina “e mi chiamo così
perchè sono nata un mese dopo la tragedia di mio padre che non
ho così mai conosciuto – racconta la donna – e quest’anno
compirò esattamente i 67 anni che ci dividono dalla strage dei
minatori”.
   
Alla cerimonia c’erano le istituzioni comunali belghe e il
console italiano, tanta stampa e tv. “E’ stata una emozione
sapere che avevano rintracciato la salma di mio padre – racconta
la figlia del minatore abruzzese – e tutto è nato per caso,
perchè nel giugno scorso davanti al Bois passava mio cugino che
vive qui e si è accorto che c’era del movimento. Ha chiesto cosa
succedesse e da lì è partita la richiesta per il prelievo del
mio dna: quando mi hanno comunicato che quello era mio padre,
l’emozione è stata fortissima. Al paese in Italia nella tomba di
famiglia ci sono tutte le salme dei familiari ma il loculo di
mio padre è sempre stato vuoto. Per me che ho solo avuto i
ricordi di mia madre o qualche foto, io che avevo un padre…
   
disperso, inizia un’altra storia”.
   
Dantina racconta di essere stata avvicinata da gente del
posto che aveva conosciuto il padre, segno che “qui in Belgio
Marcinelle è ancora ricordata con commozione. E anche noi non
dovremmo dimenticare che quelle povere vittime erano migranti
economici: per ogni italiano che scavava un tot di carbone
prendeva la ferrovia per l’Italia”. (ANSA).
   


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