Lazio

ma la caccia al portafoglio finisce in manette

Si muovono silenziosi, invisibili tra la folla. Mani veloci, sguardi sfuggenti, movimenti calcolati. Ma questa volta, il loro passo felpato è inciampato nell’occhio attento della task force antiborseggio della Polizia di Stato, impegnata quotidianamente lungo le linee della metropolitana romana per proteggere pendolari e turisti dai reati predatori.

Due “talpe” del borseggio — un uomo georgiano di 49 anni e una giovane bosniaca di appena 19 — sono finite in manette nelle ultime ore con l’accusa di furto, tentato e consumato.

Due volti noti alle forze dell’ordine, entrambi già destinatari del divieto di dimora nella Capitale. Eppure ancora in azione, tra la Metro A e gli autobus cittadini, con la solita strategia: confondersi tra i passeggeri, schermare le mani con giacche o zaini, e colpire al momento giusto.

Il primo intervento è avvenuto alla stazione Termini. Il 49enne, già gravato da obblighi di legge e precedenti specifici, è stato individuato mentre adocchiava un gruppo di turisti stranieri lungo la banchina. Dopo un primo tentativo fallito, ha lasciato la metro ed è salito su un autobus diretto a Trastevere.

Lì, ha aspettato che il mezzo si riempisse per entrare in azione: coperto da una giacca strategicamente posizionata sul braccio, ha iniziato a forzare le zip delle valigie di un ignaro turista milanese. Ma i suoi gesti non sono sfuggiti agli agenti del nucleo Polmetro, che lo seguivano a distanza. È stato bloccato in flagranza, colto con le mani nei bagagli.

A poche ore di distanza, altro arresto sulla stessa linea metropolitana. Stavolta a essere intercettata è stata la giovanissima borseggiatrice, sorpresa alla stazione Spagna mentre cercava di dileguarsi dopo un colpo.

Alla vista dei poliziotti e del personale di vigilanza, ha tentato un gesto disperato: ha gettato un portafogli tra i binari del treno, sperando di far perdere le tracce della refurtiva. Ma l’azione è stata notata e immediatamente bloccata dagli agenti. Il portafogli, poi recuperato, è stato riconsegnato alla legittima proprietaria.

Per entrambi è scattato l’arresto con l’accusa di furto aggravato.

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