Toscana

L’ultradestra minaccia il foglio di via per i poveri diperati


Arrivano critiche dal presidente della Fraternità Federico Bindi, Cristiano Rossi rispetto alle modalità espresse dalla vice sindaca Lucia Tanti nel progetto dei senzatetto che ha individuato 20 soggetti particolarmente attenzionati per i loro precedenti, per gli atteggiamenti aggressivi che hanno. In particolare l’attenzione è caduta sull’annuncio di applicare fogli di via, cioè procedure di allontanamento, a chi di loro non accetterà di entrare nei servizi istituzionali per uscire dalla vita di strada.

“Adesso siamo in grado di agire in maniera più efficace e puntuale affinché chi oggi si trova fuori dai servizi, siano essi sociali o sanitari o socio-sanitari, entri in un percorso di aiuto. Per chi al contrario continuerà nella scelta di rimanere fuori dalle regole non ci sarà altra soluzione che l’allontanamento dalla città” aveva detto proprio ieri la vice sindaca presentando il risultato del progetto delle unità di strada specifico per i senzatetto. 

“Il governo di ultra destra di Arezzo annuncia la prossima epurazione degli indesiderati, dei poveri disperati senzatetto che non accettino di entrare in percorsi sociali strutturati – commenta Cristiano Rossi – In trent’anni di attività di accoglienza ho imparato a capire che non tutti sono in grado di gestire percorsi istituzionali, ma che occorre costruire, per queste persone, progetti personalizzati, certamente lunghi e impegnativi, ma che, soli, possono concorrere ad aumentare il livello di sicurezza e le prospettive di vita di queste persone, che, per vari motivi della vita, hanno avuto la sfortuna di cadere in disgrazia. Il Comune di Arezzo ha scelto, invece, la strada semplice e populista dell’espulsione. Noi continueremo sempre ad avere fiducia nella capacità di ciascuno di potersi rialzare, un passo alla volta, ognuno con i propri tempi e le proprie possibilità.”

La Federico Bindi, attraverso il volontariato, è impegnata con i poveri, con i clochard e ogni giorno apre la sede dove è possibile fare una doccia, avere una colazione, fare una lavatrice dei propri panni, trascorrere del tempo insieme in una sala comune. E La Fraternità, insieme ad altre realtà di settore, come la Caritas, fa parte del tavolo sulla povertà istituito a livello comunale.

“Quello che offriamo è un servizio diurno, al quale se ne affiancano altri mirati e personalizzati che facciamo con loro anche fuori – spiega Rossi – ma tutto questo non può sopperire alla mancanza di un punto minimo di accoglienza aperto tutto l’anno anche di notte, ovviamente mi riferisco al dormitorio che ad Arezzo resta attivo solo alcuni mesi invernali e che invece servirebbe tutto l’anno. Chiediamo infine all’amministrazione di condividere maggiormente le informazioni sui soggetti attenzionati che hanno affinché le risposte possano essere più personalizzate possibili, rispettose delle libertà individuali e nell’interesse dei più bisognosi, che come dimostra la cronaca sono spesso vittime di situazioni di insicurezza, basti pensare a dormire in un parco o in una grata, facilmente preda di aggressioni o gesti più o meno violenti o denigratori.”


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