L’omaggio del centrosinistra a Ventotene: mazzo di fiori sulla tomba di Spinelli. “Grazie a persone come lui siamo persone libere”
Un mazzo di fiori con i colori dell’Europa, blu e giallo, sulla tomba di Altiero Spinelli. Il Manifesto di Ventotene – finito nel mirino della presidente del Consiglio Giorgia Meloni – improvvisamente e per un paradosso sembra riprendere tono e vigore più di ottant’anni dopo la sua stesura. Il centrosinistra, a pochi giorni dalle parole pronunciate dalla premier alla Camera, si è presentato proprio sull’isola al largo delle coste laziali per rendere omaggio a Spinelli, nel luogo in cui è sepolto. Un’iniziativa promossa dal Pd alla quale hanno aderito anche Alleanza Verdi-Sinistra, Italia Viva, +Europa. Tra i presenti il capodelegazione in Ue Nicola Zingaretti. “Noi siamo qua per i giornalisti italiani e la loro libertà, per i magistrati italiani e la loro libertà, per i lavoratori e le lavoratrici italiani, per gli imprenditori italiani – dice – Siamo qua per le ragazze e i ragazzi, perché c’è stato un tempo in cui non erano liberi. Con il fascismo e il nazismo la loro libertà era negata. Grazie a uomini come Spinelli che hanno scritto quel manifesto che parlava di un’Europa di pace, oggi siamo persone libere. Quando qualcuno offende chi ci ha ridato la libertà è un bel gesto di testimonianza andare davanti alla sua lapide, alla sua tomba e dire c’è qualcuno che prosegue la tua battaglia per la libertà”. “Noi siamo venuti in quest’isola oggi, ci venivamo ieri, ci verremo domani – aggiunge il responsabile Esteri del Pd Giuseppe Provenzano – Non cederò al tentativo di strumentalizzarla per vicende politiche. Qui in quest’isola ci sono i fondamenti di tutta la Repubblica, ci sono i fondamenti della comunità europea. Per l’alternativa, le coalizioni, i problemi politici c’è un’altra occasione, un altro momento”. Il Manifesto di Ventotene, sottolinea il segretario di Sinistra Italiana Lazio Danilo Cosentino, “è sempre stato colonna portante dell’Europa che vogliamo, improntata alla solidarietà e al senso di unità. Oggi più che mai è importante guardare a quell’idea di Europa: forse è questo che fa storcere il naso al governo”.
Non hanno partecipato Azione e Movimento 5 Stelle. “Non basta appellarsi a Ventotene – dice il leader del M5s Giuseppe Conte durante un intervento alla Scuola di formazione politica di Baiano, in provincia di Avellino -, bisogna combattere sul terreno, concretamente” per la difesa di una democrazia non solo formale ma sostanziale. Secondo Conte le democrazie occidentali sono “malandate”, “a un bivio”, e devono difendersi da poteri forti che condizionano processi decisionali e vita dei cittadini. “Quando nacque Internet era un’esplosione della libertà, uno spazio dei cittadini. Ora scordiamocelo, lo spazio del web è diventato un luogo di soggezione e di sorveglianza“. L’ex premier punta l’indice contro le grandi compagnie tecnologiche, da Google ad Amazon e Microsoft, ricorda che “il capitalismo californiano ha assunto posizioni di monopolio e vuole governare”. Fa l’esempio di Elon Musk, cita i grandi fondi di investimento. “Non possiamo lasciare le democrazie schiacciate da chi domina le reti e la finanza, un oligopolio plutocratico e tecnocratico; multinazionali del web, hedge fund, private equity sono la nuova élite del potere, che domina il mondo, influenza partiti e candidati politici. Musk dichiara esplicitamente le sue mire, altri agiscono nell’ombra ma comunque condizionano le elezioni”. Per Conte “siamo a un punto di svolta, bisogna raccogliere le forze. Non come l’Europa che segue un flusso acquiescente, va invece costruita una contronarrazione a presidio dei poteri democratici. La sfida maggiore è per le forze progressiste”, perché se il potere è in mano alle lobby economiche “c’è ben scarsa possibilità di attuare politiche egualitarie. L’obiettivo di una vera forza progressista è redistribuire la ricchezza, difendere la legalità, lo stato di diritto, combattere i confllitti di intesse, perseguire la giustizia sociale. Garantire a tutti i cittadini, soprattutto i più deboli, di potersi sentire protagonisti del consorzio civile”.
Da Fratelli d’Italia la senatrice Cinzia Pellegrino va all’attacco: “L’incredibile ignoranza del manifesto di Ventotene e la totale e cieca ostinazione della sinistra a tapparsi le orecchie pur di non sconfessarlo hanno prodotto al suo interno un totale cortocircuito. Pur di difendere l’indifendibile scomodano i loro vassalli in tv, costringendoli a raffazzonati monologhi privi di contenuto, e programmano gite a Ventotene come rabdomanti alla ricerca di un’acqua sacra che non c’è. La verità è che dopo la giustissima critica sul manifesto, Meloni è riuscita nel miracolo di ricompattare una sinistra allo sbando e senza fondamenta, dettandone l’agenda. Che figuraccia per il Pd!”.
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