L’Italia è casa mia nel bene e nel male. Ha tanti problemi che si potrebbero risolvere
Eros Ramazzotti per la presentazione del suo nuovo album internazionale “Una Storia Importante” / “Una Historia Importante”, in uscita venerdì 21 novembre, ha voluto radunare la stampa italiana a Ca’ Del Bosco: Franciacorta Vino e Cantina, a Erbusco, non a caso. Il cantautore vive stabilmente a Franciacorta.
“Casa e bottega” (anche se ha tenuto a specificare “quando ci sono i giornalisti sono un po’ timido”) per illustrare il viaggio lungo 15 tracce tra brani inediti e alcune delle hit della sua carriera riarrangiate in una nuova veste in versione italiana e spagnola. Oltre a Una Storia Importante World Tour debutterà il giorno di San Valentino (un caso?) il 14 febbraio 2026 a Parigi e dal 6 giugno 2026 il tour toccherà gli stadi italiani, dopo vent’anni di assenza in queste venue.
A proposito del nostro Paese, Ramazzotti ha le idee chiare: “L’Italia è la mia casa nel bene e nel male è un Paese stupendo, bellissimo, con tanti problemi che si potrebbero tranquillamente risolvere perché la gente che c’è in Italia ha una grande testa, ma non si applica molto”.
Tra le collaborazioni Ultimo per “Un’emozione per sempre” (“un ragazzo molto in gamba”), Jovanotti è in “La mia strada”, un inedito prodotto da Michele Canova (“Jova è un grande amico, siamo legati”). “Come nei film” vede la partecipazione di Max Pezzali (“lo apprezzo moltissimo come persone, oltre all’artista che è”), “Se bastasse una canzone” è con Andrea Bocelli (“una preparazione musicale e intellettuale pazzesca, ma è anche molto simpatico”), “Quanto amore sei” con Giorgia e “Buona stella” (“Lucio Dalla la inseguiva per farle cantare un suo pezzo a Sanremo, ma lei ha voluto a tutti i costi cantare ‘Come Saprei’ e ha vinto”) già presentata ad Amsterdam con Elisa (“la conoscevo dal 1997 e l’ho voluta anche ai miei concerti in tour”).
Per “Aurora”, brano iconico del repertorio di Eros e dedicato proprio alla figlia avuta con Michelle Hunziker, c’è la star internazionale Alicia Keys. “È stato molto bello lavorare con Eros perché c’è stata subito feeling e una bella connessione tra noi per questa bellissima canzone”, ha detto l’artista mondiale in collegamento, durante la presentazione.
Tra le altre partecipazioni Carín León, Kany García e Lali. “Per un volume 2 e 3 non è escluso, ho chiamato le persone a cui voglio bene per celebrare i 40 anni di carriera, ma non è escluso che possa chiamare anche altri amici e colleghi”, ha spiegato l’artista. Un desiderio? “Mi inginocchierei sui ceci per fare un duetto con Lady Gaga“.
L’artista ha tracciato anche un bilancio sullo stato della musica italiana: “Purtroppo oggi si usa molto l’autotune. Se in un progetto si parte da tante altre cose ma non dal talento, si parte male. Ormai la gente non capisce la differenza tra chi lo usa e chi non lo usa, ma sarebbe il caso di ritornare al passato per apprezzare chi canta veramente. Il successo è bello se valorizza la persona e l’artista e non perché punta solo allo streaming e al clic”.
“Io voglio continuare a fare quello che ho fatto in questi anni, vorrei continuare col pop che, secondo me, non morirà mai. -ha detto – Oggi nel mondo, ma anche in Italia, ascolto un sacco di cose che sono un mix generale. Non c’è più al 100% il pop o il rock, ma ci sono la trap e altri generi. Secondo il mio umile parere la tra non ha la forza di quello che ha sempre avuto il pop. La cosa importante è scrivere e arrivare al cuore della gente. L’amore è difficile in generale, con un’altra persona è ancora più difficile. Oggi di amore ce n’è poco ed è tanto tutto molto relativo”.
Il momento a cui è legato? “La vittoria al Festival di Sanremo 1987 con ‘Adesso Tu’, dove poi è scoppiato tutto”. Ancora prima la vittoria nel 1984 nella categoria Nuove Proposte con “Terra promessa”. Lì l’incontro con Pippo Baudo: “Un grande professionista. Quando ho vinto mi ha dato una spinta dicendomi ‘vai adesso diventerai un grande artista’. Ha fatto molto per la musica italiana, mancherà”.
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