Lettera 423, Mercadini e la magia della parola: “Davanti alla bellezza vi auguro di restare ammutoliti” (VIDEO) | isNews
Con il suo monologo sui paradossi e i prodigi del linguaggio l’artista romagnolo conquista Isernia tra citazioni bibliche, racconti di ‘bagarozzi’ e commoventi storie vere. Nel pomeriggio l’incontro sull’editoria indipendente
di Pietro Ranieri
ISERNIA. Continua a Isernia Lettera 423 con una seconda serata tutta dedicata alle storie e al potere magico della parola. Per farlo sceglie uno ‘strano figuro barbuto’, come il dj del film I Love Radio Rock che con il programma ‘Il Tessitore dell’Alba’ racconta storie in musica. Ecco, Roberto Mercadini è – oltre che drammaturgo, scrittore, saggista e poeta – più di tutto un tessitore. Un costruttore di mondi, se volete. Un narratore, un bardo, un aedo: qualcuno che prende un pezzettino di mondo e cerca di dargli un senso.
Ieri sera al Chiostro di Palazzo San Francesco Mercadini ha raccontato storie, che contengono altre storie, che contengono altre storie. Un discorso sul fare discorsi, sui paradossi e i prodigi del linguaggio. Si parte dalla Torre di Babele, con raffinate e coltissime citazioni in ebraico dal Genesi, e un’idea: dare un nome alle cose serve anche ad addomesticarle, a conoscerle, ad averne meno paura. Il linguaggio è conoscenza. Il linguaggio è dialogo. Il linguaggio è trasmissione. Questi sono i tre cardini del suo splendido monologo, con cui viaggia e fa viaggiare tra popoli e leggende. E allora dal Genesi si passa alla creazione dell’uomo nel mito del popolo Vuh, con gli dei creatori dei Maya Tepeu e Gucumatz; si vola poi straordinariamente in India, con la rivalità tra gli dei fratelli Karttikeya e Ganesha, risolta in maniera quasi picaresca con una gara di velocità – e di conoscenza.
Mercadini incanta l’uditorio, ancora, con la storia di Helen Keller che, sordo-cieca dall’età di 19 mesi, inventò un linguaggio suo per comunicare con i genitori e poi riuscì – grazie all’aiuto incredibile e postumo di Charles Dickens – a studiare con l’istitutrice Anne Sullivan presso il Perkins Institute for the Blind e a laurearsi grazie al metodo Tadoma. Studiosa, convegnista e attivista politica, riuscì con la sua straordinaria intelligenza e ironia a scardinare il pregiudizio per il quale le “manifeste limitazioni fisiche” fossero segno di limiti cognitivi – accusa che le veniva mossa per le sue posizioni socialiste sui diritti dei disabili, delle donne e dei lavoratori.
E poi la grandezza dei poeti, gli unici che riescono a trovare qualcosa da dire quando – per tutti gli altri – non si riesce più a dir nulla. La costruzione del senso oltre il senso comune. La magnificenza della bellezza del mondo, di fronte alla quale l’augurio straordinario di Mercadini – e si torna ancora alla meraviglia dei paradossi – è il più bello: quello di “restare ammutoliti”.
TRE EDITORI INDIPENDENTI SI RACCONTANO. Nel pomeriggio di ieri l’incontro tra Federica Principi, Lavinia Azzone, Tiziana Triana e Ciro Marino, che in dialogo con Dario De Cristofaro hanno raccontato le sfide e le opportunità delle case editrici indipendenti. In collaborazione con 66thand2nd, Fandango Libri e Wojtek edizioni, un viaggio nel mondo dell’editoria di nicchia in un mondo dove tutti sono diventati scrittori, ma sempre meno persone leggono.
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