Latino alle medie, educazione affetiva e materie Stem: il piano Valditara per la scuola
Il ministro Valditare tira dritto sulla sua riforma della scuola, aggiungendo alla nuova sintesi appena presentata al Csi per il parere di rito, due sondaggi Swg e Kpmg, secondo i quali, le famiglie italiane, approverebbero la sua idea per la formazione del primo ciclo che va dall’infanzia alle medie.
Dal 2026/27 queste cuole diranno addio alle vecchie indicazioni nazionali del 2012. Il ministero dell’Istruzione ha infatti elaborato una nuova versione del documento, ora in attesa del parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi). La bozza finale conferma tutte le principali novità presentate nella primavera scorsa.
Tra i pilastri della riforma voluta dal ministro Giuseppe Valditara, emergono con forza: il ritorno della scrittura in corsivo, l’importanza della poesia imparata a memoria, l’introduzione dell’informatica già dalla scuola primaria, il latino come materia curricolare alle medie, e una forte attenzione all’educazione affettiva e alle materie Stem. Il tutto accompagnato da un rafforzamento del ruolo dell’insegnante come guida educativa, non solo un tecnico dell’istruzione.
Secondo Valditara, la scuola deve coniugare tradizione e innovazione: da una parte si valorizzano la calligrafia, la sintesi e la memorizzazione, strumenti utili per migliorare attenzione, logica e comunicazione; dall’altra si potenziano le competenze digitali, l’informatica e il pensiero scientifico, con un approccio pratico e laboratoriale.
Le materie Stem (scienza, tecnologia e matematica) avranno un ruolo centrale, con attività basate su esperienze concrete, sperimentazioni, progetti e riflessione critica. Anche l’inglese sarà rafforzato: l’obiettivo è portare gli studenti a un livello A1 alla fine della primaria e A2 alle medie, con metodi di insegnamento più immersivi e comunicativi.
Sul fronte delle discipline umanistiche, ritorna il latino alle medie e si sottolinea l’importanza della storia europea e occidentale (con riferimenti a Roma, Atene e Gerusalemme). La geografia torna al centro, non solo con mappe ma anche con strumenti digitali come immagini satellitari, dati statistici e Sistemi informativi geografici (Gis). Si vuole ridare valore alla conoscenza del territorio italiano e alla sua collocazione geografica.
Infine, attenzione anche alla musica, che sarà valorizzata fin dall’infanzia, e allo studio della Bibbia e della cultura dell’Occidente, che verranno introdotti come elementi di riflessione interculturale.
L’obiettivo ufficiale è partire con le nuove Indicazioni nel 2026/27, ma alcune misure potrebbero entrare in vigore già da settembre.
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