La Stampa: in viaggio verso l’Umbria, «autogrill troppo cari, ormai un ostacolo»
Costi proibitivi alle aree di servizio dell’autostrada. Vanno propriamente chiamate così anche se nel linguaggio comune il marchio Autogrill viene associato a tutti i punti commerciali, nelle aree di sosta autostradali. Sulla rubrica ‘Specchio dei tempi’, pubblicata da La Stampa, giovedì, una lettrice che si firma Sonia Albera, scrive di un suo recente viaggio verso l’Umbria e dell’essere rimasta letteralmente «basita» per i costi «proibitivi». Parla di diversi punti ristoro presso i quali si sono fermati con l’autobus durante il tragitto «tutti molto affollati».
Aggiunge poi: «Caffè, cappuccini, tramezzini, pizzette, panini etc, avevano un costo talmente alto che, pur avendo l’esigenza di mettere sotto i denti qualcosa mi hanno letteralmente basita, facendomi confinare in un semplice cappuccino che con la mitica cifra di tre euro mi ha permesso di sostenermi un po’ prima dell’arrivo alla meta. Ovviamente – aggiunge – mi sono ben guardata dal consumare altro che per le mie tasche sarebbe stato sconveniente e soprattutto esagerato. Mi chiedo: anziché esporre in bella vista tutto quel en di dio a prezzi esageratamente onerosi, perché non si pensa a dare un costo equo e abbordabile alle consumazioni più popolari?»
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