Friuli Venezia Giulia

La replica di De Toni ai fondi non dati dalla Regione per Borgo stazione


Che sia un problema di comunicazione istituzionale tra Comune e Regione Friuli Venezia Giulia, di colore politico o di tempistiche, a rimetterci, nella questione finanziamenti per Borgo stazione, sarà comunque l’intera città che, per il momento, dovrà rinunciare a veder riqualificata una delle zone più critiche e sotto i riflettori per motivi di sicurezza. “Qualsiasi cosa sia successa, il nostro obiettivo è superarla perché è nell’interesse nostro e della regione lavorare per il bene comune: posto che ci sia un peccato, il punto non è cercare il peccatore ma cercare di andare avanti per risolvere i problemi”, così ha commentato il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni il mancato arrivo dei fondi richiesti per la rigenerazione del quartiere delle magnolie. Il primo cittadino ha voluto focalizzare l’attenzione sulle tempistiche con cui l’amministrazione comunale ha avanzato le sue proposte alla Regione. “Abbiamo presentato a dicembre tre proposte riguardanti Borgo stazione, la Safau e il Cavalcavia Simonetti e il masterplan del Politecnico di Torino è arrivato a metà aprile”, ha commentato De Toni. “Non è vero che l’interlocuzione è arrivata a seduta in corso via WhatsApp, c’è stato un dialogo che è andato avanti per molti mesi e le richieste sono state inviate via Pec, via mail e solo successivamente via messaggio”, ha spiegato il sindaco replicando all’accusa del presidente regionale Massimiliano Fedriga.

La cronologia degli eventi

Il 17 maggio del 2023 sono state presentate le linee programmatiche attraverso il patto territoriale in consiglio comunale. A settembre ho chiesto un incontro con Fedriga per parlare di Udine, mettendo sul piatto le richieste di 22 milioni di euro per Borgo stazione, 15 milioni per ex Safau e 25 milioni per il cavalcavia Simonetti, ovvero 62 milioni di euro in 3 anni”, ha continuato De Toni. “Il 15 dicembre 2023 è stato accolto dalla giunta regionale l’ordine del giorno “Udine nodo urbano corridoio Baltico” e il 14 marzo di quest’anno sono stati convocati i consiglieri comunali di minoranza per discuterne, e non si sono presentati”. La firma per un masterplan per Borgo stazione affidato all’Università di Torino è stata posta il 26 marzo e, lo stesso progetto, è stato poi consegnato il 24 aprile. “Il 14 maggio c’è stata l’istruttoria della giunta comunale per la ricezione dell’ordine del giorno regionale di dicembre e il 18 luglio è stata inviata la Pec alla giunta regionale con la richiesta di 22 milioni di euro per Borgo stazione”, ha continuato il primo cittadino udinese. “In una manovra di 1.348 milioni di euro, richiederne 22 per Borgo stazione ci è sembrato coerente. Non c’è alcune strumentalizzazione politica, vogliamo realizzare la rigenerazione urbana per il bene della città e del Friuli“, ha poi aggiunto De Toni.

“Ci sono anche delle situazioni di conflitto a livello regionale e nazionale tali per cui non è facile il dialogo tra amministrazioni di colore diverso e quindi tra Comune di Udine e Regione, perché ci sono forze politiche che vivono di conflitto, ma noi vogliamo mantenere aperto il dialogo con la Regione, con un atteggiamento istituzionale”, ha dunque aperto, nel suo stile diplomatico, il sindaco udinese. 

“Noi contiamo che sia finanziato, come credo che succederà, nella finanziaria. Se verrà confermato il primo lotto, da 3,7 milioni, sarà un inizio, poi partiremo su fondi messi a bando e credo che apriremo con la Regione un dialogo positivo”, ha proseguito per poi concludere sulla questione della mancanza di consiglieri regionali udinesi tra i banchi della maggioranza. “Non credo sia questo un problema”, ha chiuso De Toni. 


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