La protesta di Biancani per cinque opere strategiche: «Sbloccateci i cantieri»
PESARO «Le bretelle per Pesaro e il territorio circostante sono considerate da Autostrade al pari del Ponte sullo Stretto. Ecco perché non parte nulla, ma non sono grandi opere, vengano sbloccate dal ministero e si attivino i cantieri».
Va all’attacco il sindaco Biancani durante il sit-in organizzato alla rotatoria del casello della A14. Insieme a lui il presidente della Provincia Giuseppe Paolini, l’assessore ai Lavori pubblici di Vallefoglia Angelo Ghiselli, cinque assessori pesaresi (Nobili, Della Dora, Pozzi, Frenquellucci, Murgia) il presidente del consiglio comunale Enzo Belloni e alcuni consiglieri di maggioranza, oltre al segretario del Pd Giampiero Bellucci. Una volta raggiunto il centro della rotonda hanno srotolato tre cartelli sui 170 milioni di euro fermi, lo stallo del campo base e la richiesta di sbloccare i lavori. Ci sarebbe un errore originario che ha creato un periodo prolungato di stagnazione sulle opere accessorie alla terza corsia dell’A14.
Le ragioni dei ritardi
«Società Autostrade ha inserito queste opere compensative, che sono ordinarie, tra quelle strategiche – evidenzia Biancani – Aver fatto questo è un primo errore. E il vero problema sta proprio qui: le cinque opere sono state inserite nel Piano delle grandi opere e valutate quindi al pari, per esempio, del Passante di Bologna o del Ponte sullo stretto di Messina. E, esattamente come queste, rimarranno bloccate fino a data da destinarsi». Il sindaco si appella al ministro delle Infrastrutture Salvini affinché si sblocchi il prima possibile il piano economico-finanziario.
E, in subordine, sbloccare solo le opere compensative, declassandole a ordinarie. La manifestazione è stata anticipata da due lettere inviate ai due enti finiti nel mirino del sindaco per questa partita, oltre che alla Regione Marche. E c’è stata anche un’interrogazione parlamentare presentata da Augusto Curti e Irene Manzi del Pd. Il consiglio comunale a marzo ha anche approvato una mozione per sollecitare lo sblocco delle opere. In attesa di capire quale risposta arriverà da Roma, c’è un messaggio diretto a Società Autostrade, che già era stato inviato in occasione dei due video social, ribadito anche nel corso della manifestazione.
Le cifre in ballo
Il piano complessivo delle opere accessorie, dopo l’accordo del febbraio 2024, è salito a 170 milioni di euro. Di questi, 74 facevano parte dell’intesa stipulata un decennio prima. Sono stati spesi 6 milioni di euro per la bretella di Muraglia, inaugurata poco più di un anno fa. «I 68 milioni di euro disponibili possono essere utilizzati sin da subito per avviare almeno una parte delle cinque opere che mancano all’appello».
Le opere richieste
Le cinque opere compensative sono la bretella Gamba-Pica, la circonvallazione di Santa Veneranda, il raddoppio del primo tratto dell’Interquartieri, il casellino sud. E il raddoppio dell’Urbinate da borgo Santa Maria fino alla zona del casello, dove ieri si trovavano i manifestanti. «Sono importanti lavori di collegamento per la città e per tutti i comuni limitrofi, nonché per la viabilità provinciale e regionale – rimarca Biancani – Ricordo, inoltre, che tutte le opere, esclusa la Bretella Gamba, hanno percorsi ciclopedonali che consentiranno a ciclisti e pedoni di essere collegati, in sicurezza, in più parti della città». Biancani si è detto dispiaciuto per la mancata presenza dei consiglieri di opposizione, «ma avremo modo di richiedere anche altre volte in maniera bi-partisan a ministero e Autostrade di avviare questi lavori quanto prima».