Società

La pressione psicologica del dover «essere in forma». Come evitare il wellbeing burnout

Quando il dover stare e apparire bene diventa un peso insostenibile: il wellbeing burnout è la nuova sindrome della pressione sociale. Il Global Wellbeing Report 2024: The Pressure to Be Well di Lululemon parla chiaro: il 45% degli intervistati dichiara di aver sperimentato una forma di wellbeing burnout. Il fenomeno, che colpisce soprattutto i giovani delle generazioni Z e Millennial, evidenzia come l’ossessione per la salute fisica e mentale stia diventando un’ulteriore fonte di stress. Ma quali sono i segnali di questa condizione? E come prevenirla o trattarla? Ne abbiamo parlato con un’esperta.

Wellbeing burnout: di cosa si tratta e quali sono i campanelli d’allarme

Il wellbeing burnout non si traduce solo in una forma di stanchezza mentale o fisica: è una vera e propria sindrome che deriva dalla pressione sociale e individuale di dover essere sempre in forma, mostrando al mondo di stare bene, di essere efficienti, snelli, tonici, attivi. Tutti d’un pezzo. Come sottolina la psicologa Elena Benvenuti, «viviamo in una cultura che enfatizza il benessere come obiettivo da raggiungere a tutti i costi, attraverso diete, allenamento, meditazione e mindfulness. Questo costante confronto con standard irrealistici (anche a livello di pratiche quotidiane) rischia di farci sentire inadeguati e, paradossalmente, può danneggiare il nostro benessere. Tra i segnali più comuni di wellbeing burnout troviamo il senso di inadeguatezza e colpa, con sensazione di non fare abbastanza per stare bene, accompagnata da pensieri autocritici. Da citare anche irritabilità e perdita di motivazione. Chi soffre di wellbeing burnout tende a vivere ogni attività legata al benessere – come allenarsi o seguire una dieta – non come un piacere, ma come un obbligo pesante e vincolante», sottolinea la dottoressa Benvenuti. «Ed ecco che arriva anche l’ansia da prestazione nel tempo libero, con la costante preoccupazione di dover ottimizzare ogni momento della giornata per migliorare la propria salute fisica o mentale».

Il vero benessere nasce dalla capacità di ascoltarsi senza giudizio

Il vero benessere nasce dalla capacità di ascoltarsi, senza giudizio

Halfpoint Images

Prevenire e gestire il wellbeing burnout: i consigli dell’esperta

Se il wellbeing burnout nasce dall’idea che la cura di sé sia una performance da raggiungere, il primo passo per prevenirlo è cambiare (radicalmente) prospettiva. «È fondamentale riscoprire un approccio più compassionevole e realistico verso il proprio benessere», suggerisce Benvenuti. Ecco alcuni consigli pratici. «Ridimensionate le aspettative. Accettare che non è possibile essere sempre al massimo è liberatorio. Il benessere non è un traguardo da raggiungere, ma un equilibrio che cambia nel tempo. Concedetevi il permesso di avere giorni “no” senza sentirtvi in colpa. Fate pace con la disconnessione. La tecnologia e i social media spesso alimentano il confronto continuo con vite apparentemente perfette. In tal senso limitare l’uso dei social, in particolare i contenuti che promuovono modelli irrealistici di benessere, è un atto di autodifesa essenziale», ricorda la psicologa. Infine, «rendete il concetto di benessere sostenibile e totalmente su misura. Pianificate attività che vi facciano sentire bene davvero, senza seguire mode o imposizioni. AD esempio, se un workout intensivo vi stressa, provate a concedervi una passeggiata tranquilla nel verde. Se una dieta rigida vi opprime, scegliete un’alimentazione più intuitiva e meno proibitiva». Un passo alla volta, ricordando che benessere fa rima con volersi bene.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »