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La nuova inchiesta su Garlasco, Sempio non si presenta: ci sarebbe una sua impronta accanto al cadavere di Chiara Poggi

Il condannato per il delitto di Garlasco, che qui era in veste di testimone, Alberto Stasi si è presentato in Procura a Pavia. Il nuovo indagato Andrea Sempio no. Dovevano essere entrambi davanti ai magistrati alle 14, ma i legali di Sempio hanno inviato un messaggio dicendo che il loro assistito non ci sarebbe stato: «Atto nullo, lo abbiamo comunicato alla procura. L’invito non conteneva l’avvertenza alla lettera D dell’articolo 375 del codice di procedura penale». La lettera D è quella che avverte l’indagato che il pm può disporre l’accompagnamento coatto in caso di mancata presentazione. Dubbi ci sarebbero anche sui tempi di arrivo dell’invito a comparire.

La situazione di Sempio

La legale Angela Taccia ha scritto su Instagram: «Guerra dura senza paura. CPP we love you». Ci sono gli moticon di una tigre e un cuoricino blu. CPP dovrebbe riferirsi a Codice di Procedura Penale. «Lascia che l’oceano ti insegni che puoi essere sia calmo che caotico, gentile e forte», ha aggiunto l’avvocata, sui social. I legali di Sempio puntano a guadagnare tempo? Attendono di vedere prove e documenti in mano alla procura? Certamente non sono i dati del confronto del dna che dovrebbe arrivare non prima della fine dell’estate.

All’Adnkronos Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, non ha dato certezze su un possibile nuovo interrogatorio. Anche in quel caso potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere per non dare vantaggi a chi lo accusa.

Secondo quanto riporta il Tg1 ci sarebbe una svolta decisiva. Stando ai nuovi accertamenti scientifici disposti dalla procura di Pavia ci sarebbe l’impronta della mano di Andrea Sempio accanto al corpo di Chiara Poggi. Questa è la prova che i magistrati avrebbero voluto contestare all’uomo.

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Si tratta della impronta 33 rilevata sul luogo del delitto e mai attribuita. Ora ad attribuire al 37enne l’impronta è stata una consulenza disposta dai magistrati.

La posizione di Stasi

Alberto Stasi è invece entrato in auto nel Palazzo di giustizia, sul retro. Per lui ha parlato uno dei suoi legali. «Alberto non conosceva Sempio, assolutamente. Adesso andiamo a spiegare tutto ai magistrati», ha detto Antonio De Rensis, all’ingresso. «Non so se riscriveremo questa storia, so che la stiamo ridisegnando. Adesso vediamo questo disegno dove ci porterà, però c’è molta fiducia e molto rispetto per l’operato della magistratura che non credo operi sulla base di un’idea, come ho sentito, né tantomeno su tesi strampalate. Credo che sia un’indagine molto razionale, molto seria. Rispetto tutte le indagini, quelle del passato e quelle di adesso, ci sono dei buchi in quelle del passato. Noi stiamo lavorando sperando di poter dimostrare che i fatti sono andati in maniera diversa, ma noi siamo spettatori. Questa è un’indagine della procura e noi la rispettiamo». L’interrogatorio è finito poco prima della 17. Il suo difensore ha detto che Stasi ha risposto a tutte le domande.

Erano decine i fotografi e i giornalisti all’esterno. C’era anche Fabrizio Corona che dice, secondo quanto riporta il Corriere della Sera che il procuratore Napoleone ha prove per ritenere Sempio colpevole. «Io da chi lo so non ve lo dico, io vi sto dicendo che il procuratore Napoleone ha da tre anni, da quattro anni, delle prove che non può utilizzare. Sa che è colpevole, lo sa perché ha le prove, ma non le può utilizzare. Una persona ha fatto per tre anni delle investigazioni abusive. Cosa significa? Che ha riscontrato dopo tre anni di indagine chi sono i veri colpevoli, che non è Stasi e sono più di quattro. E’ riscontrato da prove oggettive».

Stasi è l’unico condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi il 13 agosto 2007 ed è attualmente in semilibertà. Erano stati i suoi legali a chiedere in passato la riapertura del caso, senza mai avere successo. Spiegano i suoi legali che «Stasi vuole che venga riconosciuta finalmente la sua innocenza, per ristabilire la verità e anche per dovere di giustizia verso Chiara, che era la sua fidanzata».

L’interrogatorio di Marco Poggi

A Mestre, dove si è trasferito per lavoro, ha avuto luogo invece l’interrogatorio di Marco Poggi, fratello di Chiara. «Con la collaborazione degli inquirenti, Marco Poggi ha potuto essere sentito lontano dai giornalisti ed ha risposto serenamente alle domande che gli sono state rivolte. Ad Andrea Sempio lo lega un’amicizia di lunga data e la convinzione della sua estraneità alla tragica vicenda che ha sconvolto la sua famiglia» si legge in una nota dell’avvocato Francesco Compagna, legale della famiglia Poggi.




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