la nota del Comitato di Zona 167
“Siamo al nuovo atto del grande spettacolo tragicomico: “Debiti Fuori Bilancio – Il Musical”. Il prossimo appuntamento è fissato per il 27 marzo, e sul palco del Consiglio Comunale torneranno i soliti protagonisti: riconoscimenti di spese impreviste e – ça va sans dire – soldi pubblici che prendono il volo come rondini di una primavera appena iniziata”. Tornano a denunciare la situazione i referenti del Comitato di Quartiere Zona 167, Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella.
“Il nostro ormai celebre GRAFICO DELL’INDIGNAZIONE non ha nemmeno la pretesa di entrare nel merito dei singoli debiti fuori bilancio (che già basterebbe a far arrossire chiunque). No, il nostro grafico misura qualcosa di ancora più lampante: il tempo che ogni seduta consiliare impegna per discutere e approvare queste scelleratezze. Tempo, seduta dopo seduta, a parlare di come coprire i buchi – mai di come evitarli. Una liturgia amministrativa che sta diventando più regolare delle stagioni.
Ma attenzione, perché stavolta abbiamo una novità! Una notizia positiva! Una manifestazione di efficienza! (Sì, avete letto bene. Siamo i primi a stentare a crederci.)
A brillare nel buio della organizzazione comunale è l’Ufficio Gestione Sinistri, che lavora a ritmo serrato per evitare giudizi legali che costerebbero ancora di più. Un’attività frenetica, quasi eroica, che in realtà nasconde il solito trucco da prestigiatore: una valanga di conciliazioni extragiudiziali che, seppur “più convenienti”, rappresentano comunque denaro pubblico raccattato qua e là da vari capitoli di bilancio. Un’acrobazia contabile che fa sembrare tutto più leggero… ma che continua a gravare sulle spalle dei cittadini già abbondantemente vessati dalla tassazione locale.
E da dove originano questi sinistri da evitare a tutti i costi? Ma guarda un po’: dalle strade sconnesse, dai marciapiedi traballanti, dalle buche che sembrano crateri lunari. Ecco la vera radice del problema, la madre di tutti i debiti: un territorio lasciato andare, ignorato, abbandonato. Quindi sì, è vero: una certa efficienza si sta finalmente manifestando… nel rimediare ai danni causati dall’inefficienza cronica. Un capolavoro di ironia amministrativa.
Mentre si firma a raffica per pagare i danni causati dal degrado urbano, delle nostre istanze – quelle vere, urgenti, documentate – non c’è traccia. Nessun riferimento alla sicurezza della periferia, nessuna risposta sul Parco dell’Umanità, da tempo abbandonato al degrado, preda di vandalismi, furti, incuria e pericolo quotidiano per famiglie e bambini.
Abbiamo segnalato, protocollato, sollecitato. Risultato? Il nulla assoluto. È evidente: l’umanità del Parco dell’Umanità non fa bilancio. Non porta gettito. Non genera debiti da riconoscere. Quindi, può tranquillamente marcire nel silenzio.
E mentre la periferia soffoca, l’aula consiliare balla il valzer dei debiti, con l’orchestra di turno che suona sempre la stessa nota: “Riconosciamo, approviamo, paghiamo”. E intanto, nessuno che si degni di alzare lo sguardo oltre il perimetro dell’asfalto sbriciolato. Se i fondi pubblici finiscono per tappare le falle lasciate dalle buche e dai marciapiedi killer, non chiamatela buona amministrazione: è solo manutenzione del disastro a posteriori, fatta con metodi da contorsionisti del bilancio”, concludono.
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