Jorge Luis Borges, a 39 anni dalla scomparsa un omaggio del professor Lagrasta – BarlettaLive.it
A Jorge Luis Borges, a trentanove anni dalla scomparsa. Un ricordo del Prof. Giuseppe Lagrasta, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Barletta.
“Jorge Luis Borges è scomparso a Ginevra il 14 giugno 1986. Sono passati trentanove anni ma la sua narrazione letteraria, poetica e filosofica è estremamente contemporanea e attuale, sia per l’invenzione di mondi impossibili sia per la trasfigurazione di mondi immaginari in realtà, in mondi d’invenzione, stregati e mitici. Ricordiamo lo scrittore argentino J. L. Borges, perché racconta di periferie urbane come Buenos Aires, che richiamano alla mente le periferie somiglianti a quelle delle nostre città meridionali, e perché descrive, destando stupore e meraviglia, mondi e finzioni, biblioteche labirintiche, storie fantastiche in libri apocrifi (libri non autentici).
Riscopriamo J. L. Borges, perché ritroviamo nella sua narrazione invenzioni di mondi, visibili e invisibili, mondi composti da intriganti intrecci, tra reale e immaginario, vite vissute attraverso la luce degli specchi, che evidenziano una mai celata grammatica della vita, tra sogni e illusioni, e una splendida memoria vegetale.
Inoltre, il fascino della narrazione dello scrittore argentino è racchiuso nel suo essere alchimista dagli occulti richiami, nelle sue illuminanti invenzioni magiche, nei rapporti che l’autore stabilisce con gli specchi, i labirinti, il Minotauro, gli dei immortali e i codici delle anime di personaggi mai esistiti. Con l’invenzione di una zoologia fantastica fatta di esseri immaginari ha scompaginato i modelli narrativi della tradizione, e così, definendo la grammatica della letteratura fantastica, della letteratura poliziesca e del racconto giallo ha innovato i modelli narrativi, attraverso metafore madri, simboli, bestiari, cosmologie, abolendo la distinzione tra esprit de gèomètrie ed esprit de finesse.
Ma quali sono i motivi che hanno consentito una nostra stretta vicinanza e una salda affinità elettiva con J. L. Borges? Uno dei motivi è il suo essere storico e filologo immaginario, il secondo, è legato alla scoperta della bellezza e del fascino dei suoi racconti fantastici così vicini alla nostra letteratura e così strettamente collegati a scrittori italiani come Italo Calvino, Umberto Eco, Giovanni Papini e Leonardo Sciascia. Il terzo si evince dall’amore di Borges per i libri ma non come bibliofilo, ma per la sua passione di bibliotecario e lettore onnivoro e il quarto si evince dalla sua scrittura poetica, luccicante come l’oro delle tigri. Queste risonanze interiori, affiorano nella nostra vita quotidiana e nella nostra azione culturale, e ci ricordano che forse, spesso, ogni tanto, la lettura di un libro interessante, rappresenta un salvagente contro la solitudine, la nostalgia, la malinconia, il frastuono provocato dalla terra desolata e dalle forme nascoste nell’aria da deserto che ci attornia.
Un’altra motivazione la ritroviamo nella sua capacità immaginativa, con la sua strenua lotta nell’individuare esseri immaginari abitanti di una zoologia fantastica, che hanno inquietato e al contempo, divertito i lettori italiani e di tutto il mondo. E per ultimo ma non meno interessante, la sua capacità nell’inventare luoghi immaginari: per esempio, l’Aleph, le Rovine circolari, il labirinto, la vita degli specchi, la Biblioteca di Babele, le città immaginarie di Tlon e di Uqbar. Tutti universi immaginari e mondi inventati che percuotono di brividi fantastici la vita dei lettori.
Ritornare a scrivere ricordando J. L. Borges, per noi, vuol dire continuare a conversare con gli amici argentini con cui dialoghiamo spesso, come il caro amico, Fernando Flores Maio, Vice Presidente della Fondazione Internazionale, Jorge Luis Borges, con sede a Buenos Aires, e l’amico fraterno, Dino Sammito, Presidente del Comitato Dante Alighieri di San Rafael, e con la gentilissima studiosa della lingua italiana, prof.ssa Rosanna Miano, di Las Flores.
Il nostro vuol essere un messaggio d’amicizia e di consolidamento dei legami culturali che ci uniscono agli amici argentini e che hanno visto organizzare in rete, a livello internazionale, eventi culturali importanti e strategici, con l’attiva partecipazione organizzativa del Segretario Generale della Società Italiana Dante Alighieri, prof. Alessandro Masi e della collaborazione del Responsabile Esteri della Sede Centrale della Società Dante Alighieri, dott. Eugenio Vender, che ringraziamo.
Peraltro, le numerose attività poste in cantiere dai Componenti del Direttivo del Comitato Dante Alighieri di Barletta, che qui ringraziamo, ci vedranno, prossimamente impegnati, a vari livelli, sui versanti della progettazione culturale e della promozione della lingua italiana nel mondo.
Nota bibliografica dei libri menzionati nell’articolo:
J. L. Borges, La Biblioteca di Babele, Einaudi, Prima Edizione italiana, Torino, 1955.
J. L. Borges, Manuale di zoologia fantastica, Einaudi, Torino, 1962.
J. L. Borges, Finzioni, Einaudi, Torino, 1967.
- Calvino, Tarocchi. Il Mazzo Visconteo di Bergamo e New York, Franco Maria Ricci Editore, Parma-Milano, 1969.
- Calvino, Le città invisibili, Einaudi, Torino, 1972.
U. Eco, Il Nome della rosa, Bompiani, Milano, 1980. - Papini, Lo specchio che fugge, Franco Maria Ricci Editore, Parma-Milano, 1975.
- Sciascia, Cronachette, Sellerio, Palermo, 1985.
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