John Lydon contro i Kneecap: “Se auguri la morte a qualcuno sei mio nemico. Forse hanno bisogno di una bella gambizzazione”.

Le polemiche intorno ai Kneecap, trio hip-hop irlandese che durante la recente esibizione al Coachella, all’insaputa degli organizzatori, ha proiettato sui maxi schermi la scritta “Fuck Israel, Free Palestine”, non cennano a spegnersi.
Ospite di una recente puntata del tv show mattutino britannico Good Morning Britain John Lydon ha commentato un video di un live del gruppo, datato 2023, nel quale, i ragazzi di Dublino incitavano la folla con frasi del tipo “L’unico Tory buono è un Tory morto. Uccidete il vostro deputato locale“.
Così in diretta nazionale si è espresso il leader dei PIL:
Se stai sostenendo la morte di un altro essere umano, allora non hai scuse. Sei mio nemico da qui in avanti per il resto della tua mediocre esistenza. Non dovresti parlare così, non dovresti inimicarti i tuoi simili. Anzi, probabilmente hanno bisogno di una bella gambizzazione!
Lydon qui fa un chiaro riferimento al termine kneecapping che, nell’Irlanda dei difficili giorni dei Troubles, identificava una particolare tortura: un colpo di pistola al ginocchio, inflitta dai paramilitari nordirlandesi ai danni chi era accusato di comportamenti criminali o antisociali.
L’ex Pistols hai poi commentato il fatto che i Kneecap , per alcuni, stiano replicando i classici schemi della provocazione cari proprio alla storica band punk inglese:
Penso che stiano seguendo quello che pensano sia il percorso dei Sex Pistols. È utile quando hai il Financial Times che ti sostiene.
Ecco l’estratto dell’intervista:
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