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Israele-Iran: ancora raid nella notte. Trump: “Se Teheran ci attacca, reagiremo con una forza mai vista”


Israele-Iran: ancora raid nella notte. Trump: "Se Teheran ci attacca, reagiremo con una forza mai vista"

L’Aeronautica militare israeliana ha colpito nella notte nuovi siti missilistici in Iran, inclusi depositi e rampe di lancio nella regione occidentale del Paese. Le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno diffuso immagini dei raid, precisando che l’operazione fa parte degli sforzi per neutralizzare la capacità iraniana di lanciare missili balistici verso Israele. Il Comando del Fronte interno è intervenuto in diversi siti colpiti sul territorio israeliano, tra cui Bat Yam, Tamra e Rehovot.

L’esercito ha confermato la morte di un proprio militare, il cui nominativo è stato pubblicato dopo notifica alla famiglia. Fonti militari israeliane smentiscono che Teheran abbia utilizzato missili manovrabili o ipersonici. Secondo le Idf, i vettori impiegati sono simili a quelli già lanciati contro Israele nell’aprile e ottobre 2024 e non rappresentano una minaccia fuori dalle capacità di intercettazione israeliane. L’affermazione contraddice tuttavia quanto dichiarato dall’agenzia iraniana “Fars”, secondo cui sarebbe stato impiegato il missile “Haj Qassem” con testata guidata, e il portavoce militare Houthi, Yahya Saree, il quale ha rivendicato il lancio di due missili ipersonici “Palestine 2”.

L’avvertimento di Trump

Nel pieno dell’escalation tra Israele e Iran, Donald Trump ha avvertito Teheran che ogni attacco contro gli Stati Uniti sarà seguito da una risposta militare devastante. Il presidente americano ha ribadito che Washington non ha avuto alcun ruolo nei raid israeliani contro i siti nucleari e militari iraniani. “Se veniamo attaccati in qualsiasi modo, forma o maniera dall’Iran, la piena forza e potenza delle Forze Armate statunitensi si abbatterà su di voi a livelli mai visti prima – ha scritto Trump domenica mattina sulla piattaforma Truth Social – Gli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con l’attacco all’Iran, di questa notte”. Il presidente ha poi rilanciato l’ipotesi di una mediazione: “Possiamo facilmente concludere un accordo tra Iran e Israele e porre fine a questo conflitto sanguinoso!!!”. Due giorni fa Trump aveva già esortato Teheran a negoziare, avvertendo che in caso contrario avrebbe subito “attacchi ancora più brutali” da parte di Israele.

Il bilancio dei morti

L’esercito israeliano ha confermato l’abbattimento di almeno sette droni lanciati dall’Iran, mentre continua a colpire infrastrutture missilistiche iraniane. La contraerea è stata attiva in più zone del Paese, compresa Gerusalemme. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito di nuovi raid aerei su depositi e rampe di lancio in Iran occidentale e sulla sede del ministero della Difesa iraniano a Teheran. Un militare israeliano, il sergente Noam Shemesh, è stato ucciso durante i combattimenti nella Striscia di Gaza. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha parlato di “mattina triste e difficile”, esprimendo cordoglio alle famiglie colpite. Secondo fonti militari, i missili usati da Teheran non sono manovrabili né ipersonici, smentendo le rivendicazioni iraniane sull’impiego del missile guidato “Haj Qassem”. La minaccia, pur grave, rientrerebbe nei parametri noti alla difesa aerea israeliana.

La minaccia degli Houthi

I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti da Teheran, hanno affermato oggi di aver lanciato “diversi missili balistici ipersonici Palestine 2” contro l’Iran “nelle ultime 24 ore”, nel corso di attacchi “coordinati con le operazioni condotte dall’esercito iraniano”.

Si è trattato di “un’operazione militare contro obiettivi sensibili del nemico israeliano” nel centro di Israele, si legge in un comunicato stampa del gruppo che controlla vaste aree di territorio in Yemen, inclusa la capitale Sanaa.


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