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Israele attacca i siti nucleari e uccide i vertici militari. Ondate di missili dall’Iran – Il Tempo


È l’attacco più grande di Israele all’Iran quello sferrato nella notte fra giovedì e venerdì e poi proseguito nel corso della giornata. Non dei singoli raid conclusi in un’unica tornata, come quelli di aprile e ottobre del 2024, che non avevano interessato siti nucleari. Stavolta è stato un attacco devastante al cuore delle strutture nucleari e militari, con aerei da guerra ma anche con droni introdotti clandestinamente nel Paese per colpire obiettivi strategici e uccidere generali e scienziati di alto rango. Israele l’ha presentato come un attacco necessario per scongiurare una minaccia imminente che Teheran potesse costruire bombe nucleari, anche se non è chiaro se Teheran – che sostiene che il suo programma nucleare abbia solo scopi civili – sia realmente vicina al raggiungimento di questo obiettivo. “Un pericolo chiaro e presente per la stessa sopravvivenza di Israele”, ha detto il premier Benjamin Netanyahu, che ha parlato di “un grande successo”, chiarendo che “non esistono guerre facili”.

 

 

L’Iran ha chiesto e ottenuto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Fra i morti ci sono 3 dei massimi leader militari iraniani: il generale Mohammad Bagheri, che supervisionava l’intero esercito, il generale Hossein Salami, che guidava i Guardiani della rivoluzione, e il generale Amir Ali Hajizadeh, capo del programma missilistico balistico dei Pasdaran. Secondo fonti iraniane al New York Times, anche il comandante della Forza Quds, l’unità d’élite delle Guardie rivoluzionarie, il generale Esmail Qaani, è stato ucciso nei raid israeliani. Un colpo duro per l’Iran, che complicherà gli sforzi di ritorsione. La prima risposta di Teheran è giunta con il lancio di una raffica di droni: Israele subirà una “punizione severa”, ha promesso la Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. In serata poi le sirene sono risuonate in Israele per il lancio di oltre 100 missili balistici. Forti esplosioni sono state udite nel centro di Tel Aviv, dove si è vista un’enorme colonna di fumo nero alzarsi in cielo, e alla popolazione è stato indicato di entrare nei rifugi antiaerei e di rimanervi fino a nuovo avviso.

 

Centinaia di missili su Israele. Gli Usa

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“Potrebbero essere attacchi molto gravi, a ondate”, aveva avvertito Netanyahu poco prima in un videomessaggio. La pianificazione dell’operazione israeliana andava avanti da diversi mesi. Secondo quanto è filtrato, agenti del Mossad avevano posizionato in anticipo droni esplosivi e armi di precisione all’interno dell’Iran, per poi usarli per colpire lanciamissili e difese aeree iraniane. L’obiettivo sembra essere stato triplice: danneggiare il programma nucleare, ma anche ridurre le capacità di difesa, colpendo target militari, ed eliminare la catena di comando militare. Un attacco pensato per durare diversi giorni (secondo una fonte israeliana 2 settimane): dopo la prima tornata, in cui è stato colpito anche l’impianto di Natanz, il principale sito di arricchimento nucleare iraniano, nuovi raid sembrano avere colpito anche il sito di Fordo, che si trova a diverse centinaia di metri sotto terra. Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha subito chiarito che Washington non era coinvolta, parlando di “azione unilaterale” di Israele. Donald Trump ha specificato che era stato avvertito in anticipo dell’attacco, e ha usato l’occasione per spingere Teheran a un accordo sul nucleare.  


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