Israele apre il fronte in Cisgiordania, chiamata alle armi di Hamas
Messi a tacere gli attacchi da Gaza e dal Libano, Israele punta a colpire «il nido di terroristi» che si nasconde in Cisgiordania, ben rifornito di armi e esplosivi provenienti dall’Iran. Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha annunciato la nuova operazione militare in Giudea e Samaria – nome biblico della Cisgiordania – chiamata Muro di Ferro, che sarà «vasta e significativa a Jenin».
«Agiamo in modo deciso contro l’asse iraniano ovunque esso estenda le sue mani: a Gaza, in Libano, in Siria, in Yemen, in Giudea e Samaria. E non finisce qui», ha avvertito il premier. Un avvertimento che ha subito indotto i commentatori internazionali a chiedersi se Israele intenda attaccare nuovamente Teheran. Oltre ad allarmare i Paesi arabi della regione, che sanno di poter sempre cadere sotto la ritorsione della Repubblica islamica.
Idf: colpiti oltre 10 terroristi a Jenin
Le forze Idf hanno fatto sapere di aver già «colpito più di dieci terroristi» durante l’operazione Muro di Ferro. «Nel corso della giornata le forze hanno colpito più di 10 terroristi», afferma l’esercito israeliano aggiungendo che sono stati effettuati diversi attacchi aerei e sono stati neutralizzati numerosi ordigni esplosivi. Il ministero della Sanità dell’Autorità nazionale palestinese ha segnalato nove morti e un decimo in un villaggio vicino.
Guterres: Israele eserciti massima moderazione a Jenin
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha lanciato un appello alle forze di sicurezza israeliane perché esercitino la «massima moderazione» dopo l’avvio di un’operazione antiterrorismo nella città cisgiordana di Jenin.
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