In via Oberdan l’ex campo rom è zona senza regole
Ieri sera l’invio da parte dell’assessorato al welfare dell’unità di strada che ha intercettato quattro persone, di cui due di nazionalità straniera e due italiana. Non sono stati disponibili ad alcun tipo di interlocuzione, fanno sapere da Palazzo di Città che anticipa “questa sera torneremo”. Siamo a poche centinaia di metri dal sottopasso Luigi di Savoia, in un’area compresa tra via Oberdan, zona passaggio a livello, e via Dieta di Bari. Praticamente siamo in pieno centro.
Eppure, coperti alla vista dai muri che costeggiano la ferrovia da un lato e enormi cancelli chiusi dall’altro, la situazione è surreale. Uno spazio lasciato nel più completo degrado, popolato di notte, questa la lamentela dei residenti della zona, da persone che lo occupano abusivamente. Non ne conosciamo il numero, ma assicurano i residenti, che scelgono di non parlare davanti alla telecamera, la sera è un viavai continuo. Un luogo di spaccio, ci spiegano alcuni, una zona in cui depositano materiale e merce rubata, aggiungono altri. Non manca neanche chi però assicura, non danno fastidio a nessuno. I pareri sono discordanti, ma una cosa è certa, il degrado in cui queste persone vivono. Cumuli di rifiuti accatastati ovunque, le immagini parlano da sole e non raccontano nulla di buono. L’accesso è garantito da un varco ricavato nel muro, è da qui che entrerebbero e uscirebbero persone di ogni tipo.
Eppure nel 2016, proprio in quello spazio, un tempo utilizzato dal boss Savinuccio Parisi per custodire i suoi cavalli e poi occupato da un campo rom abusivo, era stato sgomberato dalle forze dell’ordine prima di essere chiuso e murato. Ma come sempre, quando di mezzo ci si mette l’incuria, la storia è destinata a ripetersi. Una condizione non nuova alle forze dell’ordine, dunque, e di cui si è discusso già diverse volte nel Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in Prefettura. Una nuova operazione di sgombero, ci raccontano, potrebbe essere imminente.