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Il pupazzo che sfida il sistema bancario cinese: il caso Labubu

Un piccolo mostro dai denti aguzzi e dalle orecchie a punta ha scatenato il caos nel sistema bancario cinese. Si chiama Labubu e, fino a pochi giorni fa, era l’esca perfetta usata da alcuni istituti di credito per accalappiare nuovi clienti in tempi di margini sempre più risicati. Bastava depositare 50.000 yuan (poco più di 6mila euro) per tre mesi su un conto della Ping An Bank e il cliente riceveva in regalo una preziosa scatola a sorpresa contenente l’ambitissimo pupazzo. Ma quella che sembrava una trovata di marketing geniale si è rapidamente trasformata in un caso nazionale, spingendo il regolatore finanziario della provincia dello Zhejiang a intervenire con un divieto senza appello: stop agli omaggi per attrarre depositi.

La stretta normativa: basta “regali” per comprare i clienti

Come riporta Bloomberg, la National Financial Regulatory Administration (NFRA), preoccupata per i costi e i rischi di pratiche poco ortodosse in un mercato bancario già sotto pressione, ha ordinato agli istituti di credito di sospendere immediatamente qualsiasi campagna di questo tipo. Oltre a Ping An Bank, infatti, altre banche erano pronte a cavalcare la stessa onda per cercare di arginare il calo di raccolta, ma per la NFRA «non è una soluzione di lungo termine». Anche perchè il problema è di sistema: i margini di interesse netti sono ai minimi storici, i tassi di deposito a malapena superano l’1 % e la concorrenza tra gli istituti è diventata feroce. Il ricorso a gadget e omaggi rischiava di alimentare una spirale pericolosa di costi crescenti a fronte di depositi volatili.

Il fascino irresistibile di Labubu

Nato dalla fantasia dell’artista Kasing Lung, questo personaggio della serie “The Monsters” è diventato un fenomeno culturale globale. Con il suo look tenero e inquietante, e il mistero delle scatole cieche che ne celano la variante all’interno, Labubu ha conquistato le community online e le star internazionali. Dai post su TikTok (oltre 1,6 milioni con l’hashtag #Labubu) agli unboxing su Xiaohongshu (RedNote), il peluche ha alimentato una febbre da collezionismo senza precedenti. Il mercato secondario vede pezzi limitati venduti a cifre esorbitanti. Come dimostra l’ultimo exploit: un Labubu gigante da 131 cm è stato battuto all’asta a Pechino per 1,08 milioni di yuan (oltre 130mila euro), consacrandolo come icona pop di lusso.

Un mercato che cresce a ritmi vertiginosi

Il boom di Labubu non è un caso isolato, ma il segno di un cambiamento strutturale nelle esportazioni cinesi. I beni a forte componente culturale stanno infatti sostituendo i prodotti tradizionali a basso valore aggiunto. Pop Mart, l’azienda che distribuisce il mostriciattolo, ha visto le sue azioni impennarsi e i ricavi superare i 3 miliardi di yuan (oltre 360 milioni di euro) con la sola serie “The Monsters”. Le prospettive di crescita sono tali che Deutsche Bank e Morgan Stanley hanno alzato i target di prezzo delle azioni rispettivamente a HK$303 e HK$302. Il settore dei “trendy toys” in Cina, intanto, è stimato arrivare a un valore di oltre 110 miliardi di yuan (più di 13 miliardi di euro) entro il 2026, con una crescita media annua del 20%.

Le banche tra disperazione e creatività

Non sorprende, quindi, che in un momento di stagnazione economica e calo della fiducia nei tradizionali prodotti bancari, gli istituti abbiano cercato rifugio in formule più emozionali per attrarre il pubblico giovane. Come spiega Shen Meng, direttore della banca d’investimento Chanson & Co., «i giovani clienti non richiedono più mutui o prestiti auto, ma hanno un maggiore reddito disponibile e rappresentano la fascia più appetibile per il deposito retail». Ma la tentazione di legare la fidelizzazione a un semplice gadget è una trappola: i clienti potrebbero spostare rapidamente i fondi verso banche con incentivi più allettanti o tassi migliori, rendendo l’effetto del marketing basato su pupazzi del tutto effimero.


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