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Il piano diabolico di Kennedy per combattere l’influenza aviaria lascia perplessa l’America

Il segretario alla salute statunitense propone una soluzione a dir poco antiscientifica per il virus H5N1.

Il piano diabolico di Kennedy per combattere l’influenza aviaria lascia perplessa l’America

Dalle ultime dichiarazioni di Robert F. Kennedy Jr. sull’influenza aviaria appare chiaro che il segretario alla salute e per i servizi umani degli Stati Uniti non ha nemmeno dato un’occhiata alle lettere aperte scritte dai team scientifici e agli appelli di organismi internazionali come la FAO per prevenire il diffondersi del virus H5N1. La sua posizione è, come dire, anticonformista: RFK Jr. propone di lasciare che l’influenza si diffonda per scoprire se alcuni uccelli risultano immuni al virus. Ma come ha fatto la comunità scientifica a non pensarci prima?

Via libera al virus

influenza aviaria

Le dichiarazioni di Robert F. Kennedy Jr. non dovrebbero sorprenderci; d’altronde, l’affiliazione politica è la stessa di Trump, che in occasione di un’altra epidemia – che conosciamo bene – ha avanzato l’ipotesi di bere i disinfettanti perché agissero in modo più efficace. L’idea del segretario alla salute americano è ben diversa, ma non meno strabiliante (in negativo, si intende); a detta sua, dovremmo provare a lasciare che il virus galoppi liberamente negli allevamenti – poco importa degli uccelli selvatici, che a suo parere non vengono intaccati dall’influenza aviaria.

La tattica ci permetterebbe di individuare eventuali esemplari immuni in modo da proteggerli. Poco importa se l’H5N1, nel frattempo, si espanderebbe verosimilmente alla velocità della luce, contagiando un numero inquantificabile di animali. Ma la comunità scientifica, per fortuna, non è rimasta ad ascoltare.

“È un’idea davvero terribile per tutta una serie di ragioni”, ha sentenziato la dottoressa Gail Hansen, ex veterinaria statale del Kansas. Facendo due calcoli, l’applicazione del piano ipotetico di Kennedy porterebbe a un rischio di replicazione o mutamento del virus pari a cinque milioni di possibilità in più.

La segreteria per l’agricoltura Broke Rollins, invece, è d’accordo con il collega: “Alcuni allevatori sono disposti a provare questo [piano] come progetto pilota, mentre costruiamo per loro un perimetro sicuro per scoprire se c’è una possibilità di andare avanti con l’immunità”. Non resta che sperare che gli appelli scientifici abbiano la meglio.


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