Il mestiere del paleontologo – #piemonteparchi
Per molti giovani il mestiere del paleontologo è “il lavoro” da fare da grandi: sono numerosi i film, documentari e libri che narrano i ritrovamenti di dinosauri e altri grandi animali del passato, che hanno contribuito a mitizzare questa professione, descrivendola come un’avventura appassionante. In realtà non sempre è così. Sicuramente è un lavoro a contatto diretto con la natura, perché i fossili sono da ricercare in luoghi spesso impervi e talvolta poco raggiungibili, ma vediamo cosa comporta realmente questo particolare mestiere.
Il paleontologo è uno studioso specializzato nelle scienze geologiche o naturali e nell’analisi dei fossili e della vita del passato sulla Terra. La paleontologia è una scienza che affonda le sue radici nel XVII secolo. Le sue ricerche mirano a comprendere l’evoluzione delle specie e a ricostruire l’ambiente e le condizioni climatiche del passato, provando così a rispondere a domande fondamentali sulla storia del nostro Pianeta come, ad esempio, l’origine dei dinosauri e il motivo per cui si sono estinti.
La sua attività di ricerca di indizi preziosi sulla vita passata può portare il paleontologo in luoghi particolari dove si trovino giacimenti fossiliferi. Gli studi si concentrano principalmente sugli aspetti geologici e stratigrafici, e ogni analisi viene comparata con il periodo durante il quale l’organismo è esistito. Il ruolo di questo professionista è molto importante perché, proprio come accade in un puzzle, è l’unico a potere collocare certi tasselli. La sua missione, dunque, è partecipare alla realizzazione di una panoramica completa della storia del nostro Pianeta. Questo perché l’analisi dei fossili permette di comprendere il passato inorganico e organico del pianeta stesso.
I paleontologi utilizzano una vasta gamma di tecniche scientifiche avanzate per analizzare i fossili e scoprire informazioni sulle specie estinte, lavorando a stretto contatto con altri professionisti come i geologi. Queste figure collaborano e uniscono le loro diverse competenze per avere una comprensione più completa dei processi evolutivi e ambientali che hanno influenzato la vita sulla Terra. In sintesi, un paleontologo è un esploratore del passato che utilizza la scienza per comprendere la storia del nostro pianeta e della vita che lo ha abitato.
Spesso si tende a confondere la figura del paleontologo con quella dell’archeologo, forse anche in virtù del fatto che al giorno d’oggi i confini tra queste professioni appaiono sempre più sfumati. Va comunque detto che esiste un forte elemento distintivo che separa i due lavori. Il paleontologo si occupa dell’analisi e dello studio di resti animali e vegetali. L’archeologo, invece, si occupa dello studio dei resti dell’attività umana nella storia.
Le principali mansioni del paleontologo comprendono l’acquisizione e l’analisi dei campioni, la ricerca scientifica, la comunicazione dei risultati e la corretta conservazione dei siti o dei campioni raccolti. Tra i compiti del paleontologo vi è anche quello di proporre azioni di conservazione di particolari siti paleontologici (geositi), al fine di proteggere affioramenti di sedimenti, al cui interno si trovano i fossili, da danni ambientali e umani, per poter mantenere situazioni di giacitura uniche o predisposte all’osservazione e allo studio. Ma questa è un’altra storia che vi racconteremo…
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