il centrodestra attacca, Ruberti respinge le accuse
Una piazza gremita, bandiere dell’Unione Europea sventolanti, un evento nato per celebrare l’Europa. Ma dietro la manifestazione del 15 marzo si è accesa una bufera politica che non accenna a placarsi.
Al centro delle polemiche ci sono i 270 mila euro spesi per l’organizzazione e il ruolo di Roma Capitale nell’iniziativa.
Ieri però, nella commissione Trasparenza, Albino Ruberti, capo segreteria del sindaco Roberto Gualtieri, ha cercato di spegnere le fiamme del dibattito, definendo quella del centrodestra “un’interpretazione sbagliata”. Ma l’opposizione non molla e continua a chiedere spiegazioni.
La difesa di Ruberti: “Evento nato da un appello, non un comizio politico”
Le accuse sono chiare: secondo il centrodestra, l’evento non sarebbe stato affatto spontaneo, ma un comizio mascherato, finanziato con soldi pubblici.
Ruberti, però, ribatte con fermezza: “Non è che il promotore era Michele Serra e noi siamo diventati l’organizzatore. Serra ha lanciato un appello, che è stato raccolto dai sindaci e si è generata una manifestazione”.
Dal momento in cui Roma si è proposta come città ospitante, il sostegno economico è arrivato tramite la municipalizzata Zètema, una scelta che ha subito fatto esplodere le critiche dell’opposizione.
Le accuse dell’opposizione: “Propaganda pagata con soldi pubblici”
Il primo affondo è arrivato dalla Lega. Il capogruppo capitolino Fabrizio Santori ha presentato un esposto alla Corte dei Conti denunciando l’uso improprio di fondi pubblici: “Altro che evento spontaneo! È stato un comizio politico pagato con i soldi dei cittadini romani. Zètema dovrebbe occuparsi di cultura, non di propaganda di parte”.
A rincarare la dose ci ha pensato Fratelli d’Italia. Federico Rocca, presidente della commissione Trasparenza, ha sottolineato la mancanza di un atto di indirizzo politico che giustificasse il carattere istituzionale dell’evento.
Giovanni Quarzo, capogruppo FdI, ha poi accusato i partecipanti di aver attaccato pesantemente il governo.
Ruberti, però, non ci sta: “Sfido chiunque a rivedere la registrazione integrale. Si parla solo di Europa, delle città, mai di attacchi politici diretti al governo, nemmeno su temi delicati come il riarmo”.
Una bufera destinata a durare
Nonostante le spiegazioni, la polemica non si spegne. Il giorno dopo la commissione, Rocca è tornato all’attacco con un video sui social, ribadendo la sua accusa: “I soldi dei romani non possono essere utilizzati a piacere del Sindaco, ma per vere iniziative istituzionali”.
A rincarare la dose è stato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che ha annunciato un ulteriore esposto alla Corte dei Conti. “Un evento con un chiaro orientamento politico, finanziato con denaro pubblico”, ha dichiarato.
Il caso sembra destinato a tenere banco ancora a lungo. Da una parte, il Campidoglio difende la scelta come un’iniziativa istituzionale in favore dell’Europa. Dall’altra, il centrodestra grida allo scandalo e invoca la magistratura contabile.
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