Scienza e tecnologia

i suoi giochi costeranno di più in futuro?


Nintendo e Microsoft hanno incrementato i prezzi dei propri giochi first party, e i più grandi publisher dell’industria videoludica si stanno facendo “ingolosire” dall’idea di seguire l’esempio e pubblicare i propri titoli a 80 dollari (90 euro). Possiamo aspettarci lo stesso anche da Capcom?

Sebbene Capcom ritenga appropriato il prezzo di 80 dollari, attualmente non mira ad aumentare i prezzi dei suoi giochi. Nel corso del recente incontro con gli azionisti, è stato chiesto ai dirigenti dell’azienda nipponica: “Qual è l’opinione di Capcom sugli attuali standard di prezzo del settore per i nuovi titoli e sulle prospettive future?”.

“Considerando tutti i fattori relativi ai costi di sviluppo, come l’adattamento a tecnologie all’avanguardia e i costi di manodopera, nonché il tempo di gioco totale offerto da ciascun titolo, riteniamo che l’attuale prezzo dei nuovi titoli sia appropriato. Tuttavia, rimaniamo flessibili nel considerare il nostro approccio ai prezzi. Una replica che sembra escludere un incremento generalizzato per i titoli Capcom, che sembra invece voglia valutare individualmente ogni prodotto che immette sul mercato.

Dragon’s Dogma 2 è stato il primo gioco di Capcom venduto a 70 dollari, e già al tempo la casa di Osaka ricevette non poche critiche in merito. Anche il recente aumento a 80 dollari ha scatenato molte polemiche tra i giocatori, vedasi il caso eclatante di Borderlands 4 (sebbene il prezzo del titolo debba ancora essere confermato in via definitiva). Pertanto, potrebbe rivelarsi saggio da parte di Capcom non seguire la tendenza e mantenere, almeno per il momento, il prezzo attuale dei suoi giochi a 70 dollari.


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