Marche

«Ha già iniziato le terapie specifiche». Nel 2023 aveva sconfitto un tumore

No, questa no. Achille Polonara ha la leucemia. Ci sono parole che hanno il potere di colpire, fisicamente, chi le legge. Il comunicato con cui la Virtus Pallacanestro Bologna ha reso note le condizioni di salute del giocatore di basket marchigiano sono tutto questo: dolorose quanto disarmanti. “Nel corso delle ultime settimane Achille Polonara è stato sottoposto ad ulteriori indagini mediche specialistiche a seguito delle quali è stata formulata la diagnosi di leucemia mieloide. Polonara è ora ricoverato presso l’Ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna dove ha già iniziato le terapie specifiche”. 

La mononucleosi

La settimana scorsa, evidentemente, le prime avvisaglie. Polonara si era fermato. Si era parlato di mononucleosi.  

Nel 2023 aveva sconfitto un tumore

A Polonara, anconetano, 33 anni, sposato con Erika, padre di due bambini piccoli (Vitoria e Achille Jr), a ottobre del 2023 era stata riscontrata una neoplasia testicolare.

Dopo l’intervento, eseguito dopo qualche settimana, e la relativa chemio, il 3 dicembre, a meno di due mesi dall’operazione, era tornato in campo in campionato. Ora, la nuova battaglia in una città che lo ha accolto come un fratello e che lo ha abbracciato nel momento più difficile. Una città che ha vissuto da vicino, e non dimentica, la lotta contro la malattina di un altro grande uomo: Sinisa Mihajlovic.

Cosa aveva raccontato al Corriere Adriatico dopo quella prima battaglia vinta nel 2023

La domanda più scontata, la risposta più bella. «Come sto? Sempre meglio. E poi è bellissimo tornare in campo». Parole, quelle di Achille Polonara, da ascoltare in loop. Parole tridimensionali, che colpiscono come uno schiaffo ma accarezzano il cuore. La storia del cestista anconetano della Virtus Bologna, che il 6 ottobre 2023 aveva scoperto di avere un tumore al testicolo e dopo due mesi è tornato in campo, è un inno alla vita. Quella che accade, come diceva John Lennon, mentre fai altro. 

L’estratto dell’intervista rilasciata al Corriere Adriatico nel 2023

Achille, lei ha scoperto il problema grazie a un controllo antidoping che segnalava un valore anomalo.

«Non avevo assunto nessuna sostanza dopante, si trattava di altro».

In attesa del responso ha cercato, come farebbero tutti, su Internet.

«Appena ho cliccato su quel valore è venuta fuori la storia di Acerbi e ho capito. Sapevo che era stato male ma non che avesse avuto lo stesso mio valore anomalo. Quando sono andato a fare l’ecografia ero preparato».

Vi siete sentiti?

«Ci conosciamo, anche se non benissimo, ma non ci siamo sentiti. Mi hanno invece scritto persone che avevano vissuto lo stesso problema dicendomi che sono tornate alla vita di prima e hanno avuto figli».

Una delle cose che colpiscono è che lei non aveva avuto avvisaglie.

«In realtà avevo notato una lieve differenza ma pensavo di aver preso un colpo in partita. Non pensi mai che possa essere qualcosa di brutto. Non mi ero mai operato in vita mia».

Cosa può condividere con chi sta passando un percorso simile?

«Avere pazienza e mai abbattersi».

Lei gioca a Bologna e sabato, Bologna e non solo, ricorderanno Mihajlović a un anno dalla scomparsa.

«Ho seguito le sue interviste. Mi ha impressionato la sua volontà».

Anche Polonara è un esempio di lotta e volontà?

«Non lo so ma ho ricevuto messaggi di chi dalla mia storia ha tratto uno stimolo in più per non arrendersi».




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