“guerra fredda” sul cambio di questore

… Ed è così che il cambio al vertice di piazza Galileo, con l’addio del questore Antonio Sbordone e l’arrivo di Gaetano Bonaccorso, diventa terreno di scontro politico.
La capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, Marta Evangelisti, nel ringraziare Sbordone per il lavoro svolto ha scritto in una nota che il “contesto amministrativo bolognese” non ha “sempre ha garantito la necessaria collaborazione sui temi della sicurezza”.
A rincarare la dose, il coordinatore del partito a Bologna, Francesco Sassone: “Un lavoro difficile – quello del questore uscente – minato da una amministrazione comunale, quella di Lepore, che ha fatto di tutto per minare la credibilità delle istituzioni. Le grandi difficoltà che ha dovuto affrontare sono state infatti il frutto di un clima di odio e ostilità nei confronti delle forze dell’ordine – continua – messe in campo dalla sinistra con l’unico intento di dare vita a uno scontro sempre crescente nei confronti del governo nazionale. Facciamo al nuovo questore dott. Bonaccorso i migliori auguri di un buon lavoro confermando da parte di fratelli d’Italia la massima collaborazione per la sicurezza e il bene di Bologna”.
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A rispondere ai meloniani, Enrico Di Stasi, segretario provinciale del Pd felsineo, per il quale si tratta di “dichiarazioni gravi e inaccettabili, perché tentano ancora una volta di trasformare un tema delicatissimo come la sicurezza e l’ordine pubblico in uno strumento di propaganda politica contro l’amministrazione comunale e contro le istituzioni locali”.
“Decisioni con matrice politica”
Per Di Stasi inoltre “le recenti decisioni del ministero dell’interno – così come il precedente avvicendamento del prefetto – abbiano una evidente matrice politica e segnalino una preoccupante subalternità del Viminale alle pressioni dei partiti di maggioranza. Una stortura che rappresenta, a nostro avviso, un vulnus democratico rilevante e una scarsa considerazione del ruolo e dell’autonomia delle istituzioni dello Stato”.
Il ministero dell’Interno, continua “è un presidio fondamentale dello Stato, per questo è particolarmente grave quando il suo operato viene trascinato nell’agone politico, per di più con toni e modalità che nulla hanno a che vedere con il rispetto istituzionale e con l’interesse generale. Bologna e i suoi cittadini hanno diritto a un rapporto con governo solido, autorevole e credibile dei temi dell’ordine pubblico e della sicurezza, non a continue tensioni alimentate da scelte opache e da polemiche costruite ad arte – incalza – Non è dignitoso, né responsabile, brandire la sicurezza come una clava propagandistica contro l’amministrazione comunale, né utilizzare le forze dell’ordine come strumento di scontro politico. Le forze dell’ordine vanno rispettate e sostenute sempre, non solo quando fanno comodo agli slogan preconfezionati della destra. Il Partito Democratico continuerà a difendere il ruolo delle istituzioni, l’autonomia dello Stato e una concezione della sicurezza fondata sulla serietà, sulla collaborazione e sul rispetto reciproco”.
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